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18 novembre 2012 7 18 /11 /novembre /2012 21:32

orlando-paladino.JPGIl problema delle violenze della Polizia contro le manifestazioni studentesche sta per essere definitivamente ricondotto al “giallo lacrimogeni”, una succulenta polpetta giornalistica che mette al centro l’edificio del ministero della giustizia, ma forse anche un binario morto. Non mi stupirei se si fosse trattato di un atto intimidatorio contro la polizia giudiziaria che da qualche anno si sta allargando un po’ troppo con le intercettazioni. Occorre quindi toglierlo rapidamente dalla attenzione dell’opinione pubblica e passare alla fase in cui ci si lavano i panni in casa senza che i vicini se ne accorgano.

 

Nel frattempo la Cancellieri viene contestata da studenti in un dibattito pubblico a Rimini e qualcuno ne approfitta per esporre lo striscione che fa arrivare il messaggio alla ministra. Siamo in piena fase di manipolazione, ma è impossibile dimostrarlo. Vogliono trasparenza sulle infiltrazioni. Vogliono il cartellino di riconoscimento degli agenti in piazza.

                                                                               

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Il vertice della Polizia è attraversato in questi giorni di fine legislatura, da una corrente alternata. La Spending Review ha dato la stura ad una battaglia interna al gruppo dirigente, una battaglia che è connessa con le nomine di fine legislatura. Vi sono varie aspettative da soddisfare (e varie vendette da ultimare). E per tranquillizzare gli esclusi occorre un bel messaggio di continuità: dopo Monti ci sarà Monti, si tratta di capire se vale anche per la Cancellieri. Ovvero: speriamo che il prossimo capo della polizia non prenda più di Manganelli. Il che a sua volta si traduce in: speriamo che la gestione dei fondi riservati sia meno discrezionale e più trasparente, si fa per dire, tra le diverse Direzioni. Il terreno di gioco di questo scontro di alta politica è stato quello delle manifestazioni studentesche, usate dai contendenti come  occasione per la battaglia finale. Ne resterà solo uno. Ora il più bravo è quello, proprio quello che saprà dar prova di riuscire a manipolare le manifestazione in funzione degli obiettivi contingenti del Viminale. Perciò, attraverso lo spionaggio delle micro leadership studentesche e del movimentismo paranoglobal si infarciscono le manifestazioni di agenti provocatori. Questi, che sono poliziotti mascherati ma proprio per questo portano una sfiga terribile a quelli in divisa, in regime di scarsa trasparenza rischiano a volte, nei punti strategici delle piazze, di essere più numerosi degli stessi studenti in marcia e guai a menarli, perché rischi di pagarla dopo in caserma oppure quando sarai valutato per la carriera.

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Occorre perciò un metodo, ovviamente discreto e sicuro, per identificare i poliziotti e permettere a chi monitora la situazione di piazza che costoro siano tracciabili ed identificabili sempre, in ogni momento. In tal modo si eviteranno sacrifici inutili e dolorose plastiche facciali per i poliziotti mascherati. Ecco una delle questioni in palio. Ma ce ne sono molte altre, troppe. Per me i sindacati dei poliziotti dovrebbero dire basta e quelli che devono guadagnarsi il pane picchiando gli operai esodati e i giovani senza futuro dovrebbe ro trovare il coraggio di fare come i loro colleghi di Bruxelles… guarda un po’ questa foto.

 Frankfurter-Polizei.JPG

Fai presto Annamaria, i giovani sotto coperta ne hanno le balle piene e i loro capi aspettano con ansia la rottamazione…

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