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18 giugno 2023 7 18 /06 /giugno /2023 19:45

 

 

 

 

 

Si tratta di una lettura coinvolgente e ben documentata, tra le migliori di questa firma, per chi ha il coraggio della verità e non sopporta più, ma solidarizza con chi soffre. Sotto accusa stanno le angherie del regime cripto militare che caratterizza la nostra Repubblica. Il titolo stesso, molto intelligente ed efficace, indirizza fin da subito il lettore verso il senso profondo del libro: l’ignoranza e il silenzio sui fatti tolgono la vita e l’onore a centinaia di migliaia di soldati. Sistemi d’arma con effetti radioattivi, veleni biologici e vaccinazioni obbligatorie multiple vengono usati massivamente nel più assoluto silenzio sui rischi e con una criminale superficialità. Con ciò generando ammalati che non vengono riconosciuti e in taluni casi vengono addirittura trattati da disertori se rifiutano la vaccinazione.

 

Il testo raccoglie e descrive una serie di casi, dolorosi e devastanti, dove l’‘umanità, la correttezza e la verità sono state calpestate dal cinismo di Stato e dalla corruzione della politica. Appare evidente come lo Stato moderno, quello reale, oggi altro non sia che uno strumento di copertura della NATO. La narrazione poi si muove con assoluta serietà tra le carte e le perizie (tra le quali la Bolgan) acquisite agli atti delle ben quattro commissioni parlamentari. Si vedono i casi Luigi Sanna, la Commissione Mandelli (ematologo) la Commissione Lidia Menapace attraverso le coraggiose deposizioni dei genitori come la madre di Francesco Finessi, Davide Gomiero e altri.

A guidare la narrazione è soprattutto il caso della famiglia Rinaldelli, il cui figlio Francesco è morto il 16 Marzo 2008 dopo una lunga battaglia contro il Linfoma di Hodgkin. Francesco era un alpino della Julia che era stato adibito alla sorveglianza degli impianti chimici di Marghera senza mai godere di quelle protezioni che gli operai, con decenni di lotte passate alla storia e avvalorate dall’inchiesta del giudice Casson, hanno conquistato. Ma ciò che per gli opera è diventato un diritto evidentemente non lo è ancora per i militari. Sta di fatto che le famiglie dei morti operai hanno avuto qualche indennizzo e soprattutto il riconoscimento di ragione, i militi no.

 

Il libro ha il merito di rendere memoria e onore a coro che, militari stessi o familiari delle vittime, a tutto ciò si oppongono.

 

 

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