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18 novembre 2019 1 18 /11 /novembre /2019 15:13

 

 

 

 

 

Scott ha anche diretto il film ALL THE MONEY IN THE WORLD, il quale si ispira alla storia del rapimento del giovane Paul Getty.

Costui era il giovane e dissoluto sedicenne erede dell’uomo più ricco del mondo, ovvero l’omonimo petroliere, ma viveva a Roma senza reddito vendendo chincaglierie a Piazza di Spagna. Fu la ‘ndrangheta calabrese a prenderlo alle 3 di notte del 10 Luglio 1973 all’uscita del Tree Top, vicino all’ambasciata di Francia ovvero lo stesso luogo del rapimento Orlandi che avverrà dieci anni dopo. Egli venne liberato il 15 dicembre dello stesso anno dopo penose trattative con la famiglia culminate col famoso taglio dell’orecchio.

Il riscatto fu di un miliardo e settecento milioni. Un’enormità per l’epoca. E non può essere considerato come un semplice caso di cronaca. Anche qui c’è infatti qualcosa di più …

 

A questo caso Imposimato dedica un capitolo del suo libro L’ITALIA DEI SEQUESTRI, edito da Newton Compton nel 2013. Egli lo considera un caso guida per la stagione successiva dei sequestri italiani ed individua delle anomalie sospette. In particolare la competenza territoriale selettiva che indicherebbe la presenza di qualche manina.

 

La banda dei rapitori era composta da ‘ndranghetisti calabresi che avevano base operativa a Roma per le trattative mentre la prigione era in Calabria. Il nonno Getty, che all’inizio non voleva pagare perché sospettava che si trattasse di una manovra estorsiva interna alla famiglia, incaricò un personaggio del suo entourage petrolifero che era stato anche un abile ex agente della CIA, di condurre la partita in Italia e fu sotto la sua iniziativa che avvenne la consegna del denaro e la liberazione del ragazzo. Tale liberazione che avvenne dopo due giorni dal pagamento, e nel giorno dell’ottantesimo compleanno del magnate, comportò per il prigioniero centinaia di chilometri a piedi con una marcia forzata bendato nella neve prima e un lungo cammino notturno da solo in autostrada poi, sotto un’acqua tempestosa. Il giovane indossava un semplice maglione al momento in cui, annichilito dal freddo, fu trovato da un camionista ma i rapitori gli avevano fornito abiti nuovi e di qualità.  

Tale camminata lo spostò dalla Calabria alla Basilicata ed ebbe come effetto una accorta selezione della competenza territoriale. Venne infatti sottratta ogni competenza alla magistratura di Roma, a quella di Palmi e di Reggio Calabria relegandola al tribunale penale di Lagonegro; ovvero il luogo ove era cessata l’attività dei sequestratori, come prevedeva la legge dell’epoca. “Ciò significa”, osserva Imposimato, “che qualche raffinato esperto giuridico aveva informato i mafiosi circa la competenza territoriale” (pg 46). Tale sede infatti non aveva la preparazione e la dotazione necessaria per tale tipo di attività criminale.

L’episodio del pagamento che era avvenuto due giorni prima, dopo 158 giorni dal rapimento, si era svolto appunto all’uscita Lagonegro della Salerno Reggio Calabria ed era stato attenzionato dalla polizia. Mr. Chace consegnò tre sacchi di juta contenenti il denaro direttamente a tre persone in un terrapieno. La polizia giudiziaria individuò una banda di sedici persone, ma il processo non riuscì a provare il nesso col rapimento e gli accusati vennero assolti per insufficienza di prove.

Soldi spariti e due sole condanne: il proprietario dell’auto usata e un personaggio sorpreso a riciclare pochi soldi provenienti dal riscatto.

 

 

Paul, figlio di alcoolizzati distrutti dalla droga, non ebbe vita felice. Ebbe il figlio Balthazar a diciannove anni, del quale sposò la madre incinta e a causa di questo matrimonio fu diseredato dal nonno. Restò paralizzato nonché semicieco quando, nel 1981, fu colpito da un ictus causato da una miscela di Valium, alcool e metadone in overdose. Passò in carrozzina gli altri due decenni della sua vita e morì in Inghilterra, con la famiglia sfasciata, nel 2011.

 

Il libro di IMPOSIMATO insegna che l’Italia dei sequestri è la stessa Italia delle trame eversive.

Hanno ammazzato Pablo. Pablo è vivo… Da Garibaldi ad oggi, passando per Ippolito Nievo, Matteotti, Portella della Ginestra, Mattei, Piazza Fontana, Moro, Emanuela Orlandi e tanti altri, fino a Capaci, ad Abu Omar e chissà chi altro O, Oh ooh! ancora i tuoi quattro assi bada bene di un colore solo li puoi nascondere e giocare con chi vuoi… o farli rimanere buoni amici come noi… ecc.ecc.

 

 

 

 

 

 

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