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21 novembre 2013 4 21 /11 /novembre /2013 17:33
JFK  e il lancio di Caroline

Noto che il cinquantenario della uccisione di JFK vien ricordato con una certa solerzia dal mainstream mediatico occidentale. Non ho ancora capito se ciò dipende dalle scelte propagandistiche di Obama o se c’è in ballo qualcos’altro. In ogni caso non vedo grandi novità all’orizzonte e soprattutto non colgo ansie d’inchiesta tra i vari servizi giornalistici. L’unica novità nel panorama Kennediano è data dalla nomina della figlia Caroline come ambasciatore americano in Giappone. E’ un fatto certamente significativo, che qualifica una politica estera obamiana alquanto ansimante, ma non è la fine del mondo.

Per carità, il ruolo della Caroline potrebbe essere anche rilevante in prospettiva perché, dopo un certo rodaggio che ne metta in luce qualità e difetti, potrebbe diventare candidata democratica alla presidenza. Vedremo. Nel frattempo colgo l’occasione per rinfrescarmi la memoria in tema di misteri Kennedy, in particolare su alcuni sassi lanciati con mano, ovviamente nascosta, negli anni scorsi.

Nel Marzo 1964, pochi mesi dopo la morte di JFK, la vedova Jaqueline si affidò ad Arthur Schlesinger per rilasciare una lunga intervista (pare di oltre otto ore). Le cassette sarebbero poi state affidate alla figlia Caroline assieme all’incarico di pubblicarle da grande quando sarebbe stato il momento giusto.

Ora il quotidiano La Stampa del 9 Agosto 2011 annunciava che il momento sarebbe giunto proprio col cinquantesimo attraverso la produzione di un documentario, oggetto tra l’altro di polemiche negli Stati Uniti, contenente tutte le rivelazioni Schlesinger. Poi la notizia è ritornata varie volte su altri quotidiani, ma non vedo il riscontro televisivo che sarebbe segnale di una vera volontà di informazione sul caso. Inoltre si punta più sul gossip che sulla sostanza del complotto…

In quei dialoghi la vedova accennava al proprio sospetto su Lindon JOHNSON e questo, seppur con una certa cautela, lo si dice ormai apertamente. Ne parla anche Imposimato nel suo libro sui 55 giorni del caso MORO, ma il punto vero sarebbe che a partire da questo fatto, il quale ormai costituisce una certezza acquisita, si potrebbe attivare una campagna di inchieste che scavi ed evidenzi gli aspetti ancora oscuri del complotto di poteri che stava dietro a Johnson e questo è ciò che mi aspetterei da una corretta celebrazione del cinquantenario. Invece abbiamo il gossip.

Ma anche sul terreno del gossip il maintream mediatico si dimostra tendenziosamente selettivo. Non si enfatizza ad esempio il fatto che durante la crisi di Cuba JFK si “faceva” in ascensore una giovane donna che poi è stato dimostrato essere una spia della STASI.

Anche la relazione tra BOB Kennedy e Marilyn Monroe è ancora da risolvere. La Stampa del 6 Agosto 2011 dava conto dell’inchiesta del giornalista americano Ronald Kessler, del New York Times pubblicata nel libro “The Secrets of the FBI”. Egli avrebbe messe le mani su alcuni file segreti di Hoover usati per ricattare i politici.

In particolare in quel libro si fa riferimento al rapporto che William Simon inviò il 5 Agosto 1962. Egli ivi dichiarava di aver prestato riservatamente a Bob la propria auto il giorno precedente proprio per un incontro clandestino tra Marilin e Bob. Secondo Simon in quell’incontro Bob avrebbe perentoriamente annunciato la fine della storia amorosa causando in questo modo il di lei suicidio. Per quegli incontri clandestini, che avvenivano a Brentwod sempre con l’auto di Simon, vi sarebbero vari riscontri come ad esempio la innocente testimonianza della figlia di Simon di aver trovato, dopo una delle tante volte che l’auto era stata prestata, gli occhiali Ray Ban di Bob dimenticati nel cruscotto.

Ora se si chiarisse bene la vicenda di quel triangolo (John - Marylin – Bob) si potrebbe capire meglio il vero ruolo di quell’attrice morta tra i letti del potere.

Non vorrei che l’avvio alla carriera politico-diplomatica di Caroline fosse in realtà la contropartita di un certo silenzio sulle questioni scottanti contenute nelle otto ore di quei famosi nastri.

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