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30 dicembre 2013 1 30 /12 /dicembre /2013 23:27

LA STAMPA del giorno di Natale ci ha omaggiati di un paginone, proposto a mo’ di copertina, nel quale un mondo eurocentrico ed acquerellato ci annuncia gli appuntamenti globali dell’anno avvenire. I giochi olimpici invernali di Sochi, in Russia, vengono indicati come “pericolosi?” laddove il punto di domanda costituisce solo un alibi per un redattore, Giulia ZONCA, ossessivamente impegnato a presentare un Putin opaco ed antipaticamente istrionico. “Il 7 Febbraio si accenderà il braciere e forse le gare daranno un po’ di prestigio ad un presidente che non piace ai potenti” scrive la Zonca. E’ evidente che il ricorso alle formule dubitative è del tutto ingiustificato, oltre che poco cortese verso un ospite che si fa carico, come avrebbe fatto chiunque altro, dell’organizzazione di un importante appuntamento internazionale cercando di trasformarlo in opportunità.

Il fatto è che Putin preoccupa. E non certo per la questione dei gay, quella è solo propaganda. Preoccupa per il suo protagonismo e per le sua abilità, per le sue riserve di gas, di petrolio e di know how industriale. Preoccupa soprattutto perché sta dalla parte gusta: sta coi BRICS, ovvero il cartello internazionale dei paesi emergenti Brasile, India, Cina e Sud Africa. E può diventarne il leader proprio adesso, nel 2014. E’ questa la vera paura di UE e USA: quel cartello di economie che l’occidente ha cercato di schiacciare sotto il debito finanziario nei decenni scorsi e che invece ha saputo uscirne da solo e ora prospetta una alternativa credibile ad una economia globale minacciata dalla crisi finanziaria dell’Occidente, cioè nostra, di quelli che avrebbero voluto farla pagare a loro. Una crisi dovuta ai castelli di balle costruiti sulla carta anziché sul lavoro. Si tratta quindi di una paura colpevole.

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Mi dispiace dover constatare che anche nel 2014 con molta probabilità la nostra stampa continuerà a spocchiare il mainstream nel vecchio servilismo atlantista; un ruolo questo che le era stato assegnato da un’altra epoca storica, quella dell’anticomunismo, un’epoca morta e sepolta assieme alla sua bandiera: quella della Unione sovietica.

Ma fortunatamente il 2014 sarà molto di più di queste meschinerie propagandistiche. E ce ne offre una dimostrazione l’International Herald Tribune Magazine. Uno potrà dire che la stampa americana è più atlantista della nostra, cosa certamente vera, ma bisogna dire che, a differenza della nostra, si rinnova molto di più. Ad esempio New York Times ed Herald Tribune nelle loro versioni internazionali si sono integrate e sono molto meno bavose.

Ne sono contento e spero che anche nel 2014 qui a Valdagno nella mia edicola continui ad arrivare l’International New York Times, che nel suo ultimo numero alle pagine 18-19 mostra una mappa della Agenda 2014.

Vediamo qualcosa. Con i miei commenti aciduli of course.

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Tra il 22 e il 25 Gennaio dell’anno prossimo venturo avrà luogo il World Economic Forum a Davos, Svizzera.

“Il 44mo conclave di ciò che il W.E.F. chiama The World’s Foremost Multistakeholder Community of Leaders. Il tema di quest’anno sarà: rimodellare il mondo, conseguenze per la società, la politica e gli affari.”

Evidentemente le burocrazie degli organismi sovranazionali sono già coscienti che questo mondo va rimodellato. Il punto però è quanto esse, che in quanto burocrazie sono conservatrici per loro stessa natura, siano indipendenti dai veri poteri globali. Penso che qui si tenterà soprattutto di mettere sotto il tallone Brasile e India, le quali scalpitano, mentre il Sud Africa è già allineato e viene tenuto d’occhio dalla finanza arabo catarina.

2 - A Sochi in Russia ci saranno i giochi olimpici invernali tra il 7 e il 23 Febbraio del prossimo anno. La città portuale sul Mar Nero, al confine con la Georgia, è posta ad una latitudine simile a quella del centro Italia, ma le sue montagne caucasiche raggiungono altezze innevate. Il magazine prevede reportages sportivi molto controversi. Mi aspetto una radicalizzazione soprattutto da parte della UE ai limiti del boicottaggio dei giochi. Ciò è dovuto alla recente vicenda Ucraina mentre gli USA, che hanno dovuto ingoiare il rospo siriano, staranno un po’ più leggeri limitandosi a cavalcare la campagna diritti gay ma senza dover annullare i contratti turistici delle loro agenzie. E’ possibile invece che il terrorismo arabo intensifichi l‘attacco, ma se la metteranno su questo piano avremo un sanguinoso, quanto spettacolare, match con la security di Putin, la quale forse, sul piano operativo, è ancora la numero uno mondiale.

3 - Il 17 Marzo 2014 avrà luogo il festival indù della primavera. I partecipanti si divertiranno ad inzupparsi con acque colorate, falò di vario genere ed altri divertimenti più o meno selvaggi. Bisognerà capire se alcune parti dell’Occidente vorranno sfruttarla come occasione per una campagna di corteggiamento mediatico. L’Italia potrebbe approfittarne per ruffianarsi una soluzione circa i problemi aperti in tema di sicurezza delle proprie rotte marittime (es. caso Marò)

4 – Eclissi. Il 29 Aprile ci sarà una eclisse di sole che sarà visibile in varie parti del mondo.

5 - In Brasile si terrà la FIFA World Cup dal 12 Giugno al 13 Luglio. Su questo mi pare già di cogliere una certa attenzione della stampa italiana. Chissà se riusciremo ad avere un rilancio d’immagine di uno sport, il calcio, storicamente tanto caro agli operai. Intanto Dilma, sempre più incazzata con Obama, va avanti a tutta velocità sulla linea della crescita e non concede sconti a nessuno.

6 - In Sudafrica il prossimo 16 Giugno sarà Youth Day, festività nazionale che ricorda lo stesso giorno del 1976 quando gli studenti neri di Soweto si ribellarono contro il decreto che rendeva obbligatorie le lezioni di Afrikaans nelle scuole. Vennero uccisi a centinaia e il tredicenne Hector Pieterson divenne icona del movimento anti apartheid.

Tale festività precede il Mandela Day fin dalla sua istituzione nel 2009. Ma considerando l’enorme dispiego di energie mediatiche cui abbiamo assistito per santificare Mandela, l’uomo degli accordi aurei, agli occhi dell’Occidente, a tale evento non verrà certo dedicata proporzionale attenzione. Ciò che interessava ai capi di Stato Occidentali nei giorni della sua sepoltura non era l’elaborazione del lutto, ma piuttosto assicurarsi la continuità della sintonia politica sudafricana nonostante oggi si chiaro che li spiamo, li imbrogliamo e mal tolleriamo la condizione in cui tengono la minoranza bianca.

7 - NEVERENDUM? Il 18 Settembre 2014 è previsto che si terrà il referendum per la indipendenza della Scozia. L’esito sarà probabilmente caratterizzato dalla vittoria dei No, ma la rilevante quantità di SI non potrà essere ignorata. Ciò che avvenne nel 1995 in Quebec dove il NO vinse superando di pochissimo il 50 % dei voti. Da allora la stampa anglosassone ha coniato il termine “neverendum” per indicare un verdetto popolare non risolutivo ma indicante al contrario la profondità del problema. Mi aspetto questo anche dal referendum sull’indipendenza del Veneto, se e quando esso verrà fatto. In ogni caso questo evento, quello scozzese, sarà un importantissimo punto di riferimento perché sul piano del loro fondamento giuridico internazionale, quello scozzese e quello veneto sono atti perfettamente equipollenti.

8 - ENDURING FREEDOM- Questa enorme, quanto sanguinaria, operazione militare, iniziata un mese dopo l’11 Settembre 2001, nelle promesse di Obama dovrà finalmente conoscere la fine. Lasceranno davvero i vari contingenti militari l’Afghanistan agli afgani nella speranza che determinino liberamente il proprio destino o assisteremo all’ennesimo rinvio della fine di quella che è già oggi la guerra più lunga della storia degli Stati Uniti?

Mah. Chi vivrà vedrà e noi tutti speriamo di essere tra costoro.

Per l’intanto:

Buon 2014.

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