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9 dicembre 2013 1 09 /12 /dicembre /2013 23:44
Piccolo è bello?

La DiaSorin è una multinazionale italiana che opera nel settore della diagnostica. E’ quotata in borsa. Ha creato e sta sviluppando una start up nella diagnostica molecolare al fine di cogliere nuove opportunità di global business. Ha realizzato infatti una joint venture (accordo di collaborazione) con lo Stato cinese in tale settore. Il sole24ore ha pubblicato ieri una analisi delle sue prospettive di redditività in un paginone con richiamo anche in prima pagina. Ciò al fine di promuoverla negli ambienti degli operatori borsistici in vista del 2014 quando, mi par di capire, tenterà un gran salto nel mercato orientale.

A tale scopo, per reggere lo sforzo, ha anche stipulato un accordo di partnership quinquennale con Roche. Evidentemente punta ad utilizzare la sua rete senza però perdere sovranità per quanto attiene alla propria politica dei prezzi.

Le nuove opportunità di business che DiaSorin intravvede con la Cina sono legate al cambiamento di politica della natalità annunciato dal Partito Comunista cinese all’ultimo congresso; si prevede infatti un progressivo abbandono della regola “una famiglia – un bambino” per il controllo delle nascite. Ciò verrebbe accompagnato, nei piani del servizio sanitario statale cinese, ad un grande sviluppo della diagnostica prenatale e una forte prevenzione delle relative malattie infettive. Un terreno sul quale DiaSorun fonda ottimistiche previsioni di crescita dei ricavi, che vanno oltre 30% annuo.

Questo il messaggio veicolato dall’articolo nella rubrica: Lettera al risparmiatore, la quale ieri era dedicata al BIOMEDICALE IN BORSA. Un messaggio che trovo credibile considerando anche lo stato di guerra commerciale tra Stati Unti e Cina. Tra i due litiganti il terzo gode.

Ma la terzietà di DiaSorin potrebbe però sfumare a causa della sua piccola dimensione. E se ciò avvenisse sarebbe un altro piccolo lutto per la nostra economia. Alla faccia del tanto osannato “piccolo è bello”, slogan coccolato negli ultimi decenni proprio da Confindustria, proprietaria del Sole24Ore.

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