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29 aprile 2014 2 29 /04 /aprile /2014 01:53
Weekly

Tolto il segreto di Stato? C’è cascato anche Mentana, il quale, pur essendo caratterizzato da una certa professionalità, ha dato la notizia con enfasi inappropriata. Facendola passare come un fatto di grande portata, con frasi tipo “luce sui misteri d’Italia”, “verità sulle stragi” e: “tolto il segreto di Sato”, appunto.

Di che si tratta?

Il giorno dopo aver comunicato le nuove nomine (ovvero il siluramento di Scaroni sul quale tornerò) sancite dal Consiglio dei Ministri, il presidente del Consiglio Renzi Matteo ha enfatizzato la notizia relativa al provvedimento che darebbe luce ai misteri italiani con riferimento alle stragi e ai segreti d Stato.

Ebbene questa settimana il giornalista Gianni Barbacetto, a me già noto per il suo stile da giornalista di inchiesta, ha commentato delusivamente. In almeno un paio di occasioni-

La prima sul Fatto Quotidiano di Mercoledì scorso. Egli, ha spiegato che non si tratta per niente della “più importante operazione di declassificazione della storia repubblicana” come vorrebbe il sottosegretario ex dalemiano Marco Minniti, ma di una “direttiva” (suppongo quindi un provvedimento dal carattere eminentemente ammnistrativo senza particolare cogenza nella gerarchia delle fonti) che declassifica alcuni documenti relativi alle stragi di Gioia Tauro, Piazza Fontana, Piazza della Logga, Peteano, Italicus, stazione di Bologna, Ustica e rapido 904. E bisogna capire e ha un carattere una tantum o strutturale. Il punto critico che evidenzia Barbacetto è che il cosiddetto segreto di Stato su tali inchieste non esiste. O meglio esiste solo sulla inchiesta Italicus e soprattutto sulla vicenda Abu Omar che, da quanto capisco, non è compresa nella lista. Si tratta quindi di una affermazione infondata, priva di senso. E spero che questo modo di fare non caratterizzi lo stile di questo governo.

Penso che Minniti abbia un po’ bluffato per procurare visibilità ad una vicenda cui tiene molto e che potrebbe altrimenti finire nel dimenticatoio in pochi giorni. Sono ansioso però vedere come procede e faccio i miei migliori auguri. Si tratta di documenti già esaminati da De Lutiis e Giannuli, nel loro lavoro di consulenti in inchieste tipo Mastelloni, Casson e Salvini. Documentazioni i cui contenuti sono già stati resi noti nei loro libri. Nel secondo articolo, di Giovedì 24, Barbacetto parla apertamente di “propaganda”. Il vero problema della verità negata sulle stragi riguarda infatti le azioni di depistaggio, chi le ha fatte e chi ne risponde.

La declassificazione in sé può anche non produrre niente di nuovo, essendo già prevista in linea di principio da una legge del 2007 rimasta senza regolamenti attuativi. E il punto più forte che qui emerge è che dev’esserci una autorità terza a gestire i futuri archivi per evitare che siano gli stessi depistatori a curare la declassificazione. Come è successo, ricorda Barbacetto, per l’inchiesta su Gladio. Vai Gianni, sei uno dei pochi che ancora mi convince.

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2 – Renzi ha silurato Scaroni. Penso che sia una specie di omaggio agli americani, una captazio benevolentie. Negli anni berlusconici Scaroni aveva sviluppato una politica energetica di larghe vedute, e anche spregiudicata come nel caso di Geddafy, puntando su Putin che ha tutto l’interesse a trattare bene l’Italia. Nell’era del gas il south stream ad esempio avrebbe messo in relazione diretta Russia e Italia aggirando i taglieggiatori ucraini cari ad Obama. Non escluderei che lo stesso Enrico Letta sa stato fatto fuori per questa ragione. Era andato all’inaugurazione di Soci dando in questo modo un segnale di autonomia che certo non è piaciuto. I non allineati non sono preferiti da mamma NATO. Gli hanno dato giusto il tempo di firmare i contratti capestro con Al Thani e poi lo hanno fatto saltare subito. Ora è in atto la battaglia per il controllo della Ucraina, Obama cerca di affossare ogni bilateralità e vuole che le infrastrutture gasifere russo-europee passino solo attraverso una cintura di paesi anti Putin. Una cintura controllata dagli USA of course, attraverso la NATO. Diamo il tempo alla Mogherini di studiarsi i dossier… ora che avrà finito vedremo il nuovo astro della Numan, quella del famoso “Fuck the EU”, illuminare il radioso futuro dell’occidente.

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3 – Il fatto più eclatante della settimana scorsa è stata però la conferenza stampa di Renzi via social, direttamente col popolo twittante. E’ il segno dei tempi. La fotografia della sala con le sedie vuote, che di solito sono piene di giornalisti, è illuminante. Quello è il futuro del populismo mediatico. E hanno ragione Grillo e Casaleggio: il giornalismo è in fase terminale. Ameno quello televisivo di regime; quello che serve solo ad e manipolare il messaggio politico del potere. Ma sarà lo stesso Potere a liquidarlo. Il populismo televisivo ha liquidato i giornali che ora vivono solo per il credito d’imposta sulla carta; il populismo social liquiderà le televisioni.

Che ne sarà del giornalismo d’ichiesta? .

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