Quarant'anni fa, in un anno particolarmente duro per gli scontri politici, poco dopo la strage di Brescia, l'arresto dei neofascisti in addestramento a Pian del Rascino e la rivelazione andreottiana dell'appartenenza ai servizi segreti del ricercato Guido Gannettini, il 4 Agosto 1974 un ordigno esplode più o meno a metà strada tra Firenze e Bologna sul treno Italicus.Vengono uccisi 12 passeggeri con altre decine e decine di feriti, forse 105 in tutto.
Il treno è diretto a Monaco di Baviera.
In quel periodo Federico Umberto D'Amato, uomo chiave dell'Ufficio Affari Ruservati del Ministero degli Interni, è capo della divisione frontiere e trasporti, competente sulle stazioni ferroviarie come quella di Roma dalla quale è partita la bomba.
Mario Tuti e Luciano Franci del Fronte Nazionale Rivoluzionario verranno assolti in primo grado, condannati in Appello e poi riassolti in Cassazione.
Nel 1984 la Commissione di Inchiesta sulla P2 presieduta da Tina Anselmi farà un po' di luce stabilendo la responsabilità della destra extraparlamentare toscana e la responsabilità storico politica della Loggia Massonica coperta Propaganda 2.
Quella fu una strage politica dei poteri occulti.
Molti politici dell'attuale governo sono nati dopo. Oggi molti media di regime sono stati piuttosto sonnolenti sul tema. l'Italia non dimentichi, per Dio!
Un pensiero alle vitime.
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