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16 dicembre 2013 1 16 /12 /dicembre /2013 23:53
Il mistero di California dreaming

All the leaves are brown
And the sky is grey
I've been for a walk
On a winter's day
I'd be safe and warm
If I was in L.A.
California dreaming
On such a winter's day
Stopped into a church
I passed along the way
Well, I got down on my knees
And I pretend to pray
You know the preacher likes the cold
He knows I'm gonna stay
California dreaming
On such a winter's day
All the leaves are brown
And the sky is grey
I've been for a walk
On a winter's day
If I didn't tell her
I could leave today
California dreaming
On such a winter's day
On such a winter's day
On such a winter's day
On such a winter's day


Una traduzione che trovo in rete

[http://www.airdave.it/m/mamas_and_the_papas/canzoni/testo_california_dreaming.htm#ixzz2bPOO5Lbz]

recita:

Tutte le foglie sono marroni

E il cielo è grigio

Stavo facendo una passeggiata

Un giorno invernale

Starei salvo e caldo

Se fossi a L.A.

Sognando la California

In un giorno invernale

Mi sono fermato dentro una chiesa

Sono passato per la strada

Beh, mi sono inginocchiato

E volevo pregare

Sai che al predicatore piace il freddo

Sapeva che sarei rimasto

Sognando la California

In un giorno invernale

Tutte le foglie sono marroni

E il cielo è grigio

Stavo facendo una passeggiata

Un giorno invernale

Se non glielo avessi detto

Sarei potuto partire oggi

Sognando la California

In un giorno invernale

In un giorno invernale

In un giorno invernale

In un giorno invernale

E’ la storia di uno che un giorno d’inverno trovandosi in luogo freddo e nevoso, diverso dalla California, durante una passeggiata si ferma ed entra in una chiesa a pregare. Si inginocchia nel freddo e viene osservato dal prete (forse, ma potrebbe anche essere un altro fedele oppure un pastore protestante) il quale aspetta che finisca perché capisce che quell’uomo ha qualcosa da dirgli. E QUI STA IL MISTERO: lui glielo dirà. Ma cosa? Un segreto d’amore, probabilmente- Ma c’è quel verso conclusivo che lascia aperto il finale: “se non gliel’avessi detto, oggi sarei potuto partire…” Potrebbe anche essere stato arrestato e trovarsi rinchiuso in una cella. In tal caso la persona che lo aveva aspettato in chiesa era un poliziotto, uno sceriffo o qualcosa di simile, non un prete in ogni caso. Ha confessato un peccato? Un delitto? Non è dato sapere, il mistero resterà insoluto anche perché Mama Cass, la cantante, è morta d’infarto nel ’74, all’età di 33 anni.

California Dreaming by The Mamas and the Papas:

ascolta

La formidabile cover di Josè Feliciano nel 1968, due anni dopo, è una delle ragioni del successo internazionale di un pezzo il cui significato narrativo o poetico è ancora oscuro. Tra l’altro in quella versione si può già capire da dove hanno preso i melismi soul degli anni ottanta. Con la versione di Feliciano si aprì il mercato discografico ai latinos.

Tardive interviste degli autori, più volte oggetto di vari gossip più o meno inopportuni, riconducono l’ispirazione compositiva ad un episodio newyorchese. Qualcuno sospetta che ci fosse dietro una promozione turistica, sta di fatto che si tratta di uno dei successi musicali più importanti. E qui da noi, pur essendo stata introdotta dai Dik Dik con un testo che riconduce l’ascoltatore italiano ad un improbabile desiderio di sole californiano, quel pezzo ebbe successo anche nella versione originale. La versione italiana, siamo nel 1966, è semplificata e banalizzata sia nel ritmo che nell’arrangiamento, per non parlare della vocalità. C’è addirittura un organo con registro liturgico che vagheggia nello sfondo. Ciò avrebbe pertinenza col testo se solo fosse stato conservato il riferimento al travaglio di coscienza, ma al contrario il protagonista abbozzato nel testo italiano “sente solo freddo” e cerca di pregare, ma, ahimè il suo pensiero corre solo verso il sole caldo della California.

In Italia, paese del sole, la metafora resse poco. Mi dispiace in questo caso criticare Mogol, il paroliere della cover italiana che in molti altri casi seppe essere assai più profondo, ma sono convinto che le due versioni, quella originale e quella italiana, siano molto lontane in termini di qualità.

E soprattutto non c'è mistero.

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Gli anni sessanta, quanto a creatività musicale erano insuperabili. I modelli stilistici elaborati allora, indipendentemente dai generi commerciali, sono tutt’ora validi. La nuova tecnologia di allora tutta centrata sulla elettrificazione e sulla amplificazione per le masse, è la costante innovativa mentre l’interazione col pubblico, giovanile e contestativo, ha fornito la dimensione del sogno politico a tutta una generazione. Una generazione che attraverso quella musica parla ancora al futuro. E lo fa anche a nome dei nuovi giovani. Costoro sono consumatori eccellenti, esigenti ed informati, ma acritici. Ed è quest’ultima caratteristica a farne un banale fattore di pianificazione commerciale, un fatto di marketing. Negli anni sessanta la “tendenza” veniva fatta dalla qualità artistica, oggi dalla spettacolarità estremizzata nei media. I nuovi media non pare che contribuiscano ad un riscatto dello spirito critico, sono solo uno strumento utile al marketing per individuare più rapidamente, e più velocemente, la tendenza.

Oggi non si guarda più al testo, ma alla spettacolarità. Questa, almeno dal decennio reaganiano in poi, è la nuova dimensione estetica su cui si gioca il successo di una canzone. Non ci sono cantautori, ma canta-attori, specialisti dello spettacolo di tendenza. Michael Jackson e Madonna sono in proposito due figure emblematiche.

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commenti

C
I pretend to pray = fingo di pregare
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