Blog di omniavulnerant

Alla fiera del libro di Francoforte è stato presentato il secondo libro di Christiane Vera Felscherinow, scritto con la giornalista Sonja Vukovic. Si tratta di una autobiografia scritta oggi, negli anni della maturità, dalla cinquantunenne ex ragazzina tossica e prostituta che ha segnato l’immaginario trasgressivo della mia generazione. Io a suo tempo, nell’81, vidi il film e lo apprezzai. Solo molti anni dopo lessi il libro.

Quel suo primo, famosissimo, libro non ebbe in realtà esordio facile e ce lo spiega bene la Vukovic nella introduzione di questo secondo volume. I due giornalisti dello Stern che figurano come coautori assieme a Christiane, inizialmente non trovarono editori e ripiegarono ricavandone dei reportage che uscirono sul settimanale. Ci si accorse del valore narrativo di quell’opera osservando il notevole dibattito che il tema scatenava in Germania. Solo a questo punto venne quindi pubblicato e venduto il libro che oggi ha raggiunto quota diciotto milioni di copie. All’epoca della prima edizione Christiane aveva sedici anni e oggi quel libro è una delle letture obbligatorie nelle scuole tedesche.

Oggi, come dicevo, Christiane ne ha compiuti cinquantuno e racconta ciò che le è successo dopo, offrendoci un racconto che ho trovato ancor più interessante del primo mostrandoci una donna, una madre intelligente, vera e contraddittoriamente affascinante. Leggendo queste pagine si capisce che Christiane, semplice, diretta, piace. Ella consce le sue debolezze e se assume sempre tutte le responsabilità. Non è mai uscita definitivamente dall’ eroina e ancora oggi è in terapia sostitutiva,

Le è stato tolto il figlio. Ma quella vita è una lezione, è la sua come lo sono stati tutti i suoi amori e le sue sconfitte.

Non è retorica, è la lezione di entrambi i suoi libri.