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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

Glocal Weekly Memo 4

Glocal Weekly Memo 4

Ottima settimana questa che si chiude. E’ la tredicesima dell’anno 2014, chiude il terzo mese e conclude anche la terza lunagione. Tutto questo avviene di Domenica, giorno del Signore, ed è la quarta di quaresima.

Il mese uscente ci ha portata la primavera, il mese entrante ci porta la Pasqua. Quest’anno quindi avremo una Pasqua pienamente primaverile il che, mi auguro, allieverà la cupezza dello Stabat Mater.

Come se non bastasse ci affida la nuova ora legale al prezzo di una ora di sonno domenicale. Poco male, sarà un’ora in più di sole e profumi. E lo sa bene il mio cane, Barce, il quale in queste ore non riesce proprio a stare fermo.

Prima di buttar via i giornali di questa settimana che si chiude voglio darci l’ultima occhiata, anche per non dimenticare le perle di disinformazione che ci ha donato.

Le principale notizia glocal è ben riassunta nella vignetta dell’International New York Times: Putin sul carro armato minaccia l’Europa che saluta il ritorno di Obama. L’assurdo sta nell’etichetta che richiama l’Ucraina. In Ucraina non c’è stato nessun carroarmato russo, c’è stato invece un referendum per l’indipendenza in una regione, la Crimea, che per ragioni storico-politiche ha scelto di tornare con la Russia. Ma tant’è, meglio dipingere Putin come un aggressore militare. Ora, si tratta di una notizia glocal perché anche il Veneto ha tenuto un referendum per la indipendenza e questo su iniziativa di un comitato promotore tutt’altro che istituzionale, ma legittimato da una deliberazione della UE che considera un eventuale referendum veneto per l’autodeterminazione come un diritto esattamente come in Scozia e in Catalogna. E si scopre che il ceto politico veneto-romano, che aveva tenuto del tutto ignorata la notizia relativa al pronunciamento europeo, non si aspettava un afflusso di popolo così marcato. Un’altra prova che non capiscono più cosa si muove nella pancia della gente e che saranno sempre più costretti a prospettarci presidenti del Consiglio imbonitori.

Russia Today, esprimendo un punto di vista che sta al di fuori dei piani comunicativi NATO, ha osservato come l’opinione pubblica europea sia stata sovrainformata sul referendum Crimea e sotto informata sul referendm veneto (Vedi servizio). Chiaro che si tratta a sua volta del punto di vista russo, anch’esso di parte, ma confrontandolo si può farsi un’idea autonoma e critica. Ed è questo ciò che la NOSTRA informazione non ci offre più. Dovrebbero essere i nostri organi di informazione ad offrirci le varie campane, specie quelli pagati con soldi pubblici. Invece abbiamo solo un costoso spreco, un continuo e soverchinte scampanio propagandistico.

L’idea che il Veneto si distacchi dall’Italia deve costituire un ansia mortale per i governanti centrali, visto che il Veneto fornisce il 9,4 % del Prodotto Interno Lordo Italiano, visto che il Veneto è la terza regione per livello di benessere e soprattutto visto che fornisce la quota maggiore di fatturato turistico. Senza Venezia il Turismo italiano sarebbe mutilato gravemente mentre le agenzie internazionali corteggerebbero più di prima il nostro territorio alla ricerca di contratti che oggi sono taglieggiati da interessi nazionali. E’ la stessa ansia che coglie David Cameron, il premier britannico, quando pensa ad una Scozia indipendente che possa stipulare in proprio i contratti di concessione allo sfruttamento petrolifero del mare del Nord.

Ma non sono queste le cose che si trovano dette e scritte nei media di regime. Si preferisce relegare il tema degli autonomismi al rango di fenomeni folcloristici da passare ai programmi comici. Così la gente continuerà ad atteggiarsi in modo approssimativo e disinformato.

Questi piccoli grandi scempi di verità si sono svolti sotto gli occhi semimuti della nuova ministra degli esteri, Federica Mogherini, alla quale faccio sinceri auguri, ma al tempo stesso suggerisco il versetto di Paolo in Efesini 5,25:

“Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché siano membra gli uni degli altri”

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