diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
Di omniavulnerant
In un suo scritto che risale al Marzo 1982, Borges narra dei suoi genitori. Fu suo padre Jorge Guillermo a stimolarlo a scrivere e per questa ragione penso proprio che il mondo contemporaneo gli debba infinita gratitudine. Scrivere quando se ne avverte necessità e poi nessuna fretta, a pubblicare c’è sempre tempo.
Jorge Luis lo racconta in una delle sue preziose autointerviste pubblicate da Il Giornale e oggi riproposte nella collana “fuori dal coro” sotto la direzione di Sallusti. E dopo aver descritto con simpatia le sue minime avventure pubblicistiche tra il 1923 e il1930 parla di sua madre: “Una creatura straordinaria” che “credo non ebbe alcun nemico”.
Egli ebbe un rapporto moto bello coi genitori e con tutta la famiglia e qui, in questo testo apparentemente semplice Borges richiama in poche righe alcuni dolci tratti biografici con la modestia dei grandi. In quelle poche righe c’è tutto, perché c’è il senso di una vita anche sofferta, ma sempre con amore.
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In questo tempo nel quale si assiste al meschino fallimento del premio Nobel per la letteratura, un fallimento endogeno ma trattato dai media come scandalo sessuale per ottenere magnitudo, si rimpiangono in quelle righe le occasioni perdute. Borges è un Nobel mancato, ma forse non sentiremo più la mancanza del Nobel.
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