diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
Il 22 Aprile 1993 il villaggio musulmano di Ahmici, luogo senza rilevanza militare, viene attaccato da alcune unità della milizia croato-bosniaca al mattino presto durante l’ora della preghiera. [vedi servizio BBC dell’epoca]
Organizzati per gruppi di quattro-cinque unità i miliziani entrarono casa per casa uccidendo ed incendiando. I peacekeepers britannici indagarono sul posto e ricostruirono i fatti. La Camera giudicante del Tribunale concluse nel 2000 circa che l’attacco era stato programmato ai più alti livelli della polizia militare croato-bosniaca e il generale Blaskic, che aveva disposto e secretato l’operazione con ordini scritti il giorno precedente, venne condannato in primo grado a quarantacinque anni di detenzione. Si tratta di una operazione di etnic cleansing finalizzata alla cacciata e alla deportazione dei civili di religione musulmana. Si tratta di un crimine contro l’umanità dimostrato in modo incontrovertibile. La Croazia di Tujiman puntava ad incorporare gran parte di quel territorio, ma voleva prima disfarsi di una etnia portatrice di una religione problematica. Le pagine 260 e segg. narrano le grandi difficoltà incontrate da Carla nell’arresto del Blaskic e del gen. Gotovina.
Ma il passaggio chiave fu nel 2004, undici anni dopo, quando il Tribunale acquisì i documenti relativi ad un rapporto interno della polizia militare redatto nel novembre 1993, nel quale si attestavano le responsabilità della catena di comando. Alcuni processi quindi avvennero e si conclusero con condanne in primo grado. Ma Blaskic venne assolto e scarcerato in appello con festeggiamenti a Zagabria.
Interessante anche il caso del suo superiore, generale Ante Gotovina il quale venne catturato dalla polizia spagnola a Tenerife nelle Canarie il 7 Dicembre 2005. Qui l’autrice lascia capire che una traccia la dette proprio la moglie, dimenticandosi di cambiare la scheda alla fine di una telefonata col marito latitante. Forse per gelosia visto che Gotovina stava con una giovane e bella donna. I cacciatori del Tribunale arrivarono a lui grazie ad un vecchio libro scritto da Gotovina stesso nel quale, glorificandosi, parlava di quei posti da lui frequentati. Il libro venne scovato da Florence Hartmann, analista di fiducia di Carla Del Ponte.
Ante Gotovina nato a Zara nel 1955, ex legionario, cittadino francese, contractor della security di Le Pen ecc., noto alla stampa anglosassone come “fighter and playboy” , era rientrato in Croazia nel 1991 arruolandosi nel nascente esercito di Tudjiman, il quale lo nominò generale nel 2004. Si scontrò sul campo e vinse contro le truppe di Mladic il che lo rese un eroe nazionale amato e adorato dai croati. Condannato a vari anni di galera in primo grado, fu poi assolto in secondo grado e liberato. Il suo ritorno trionfale a Zagabria l’anno scorso (Novembre 2012) è documentato su You Tube da vari video come questo.
Secondo Carla Del Ponte egli fu sistematicamente aiutato dai servizi segreti croati i quali lo nascosero con l’aiuto del Vaticano in un convento francescano. Nel suo libro costei narra di un incontro glaciale, per quanto ufficiale, con esponenti dello Stato Vaticano i quali negarono di riconoscere qualsiasi obbligo nei confronti del Tribunale da lei diretto.
Nel caso Gotovina la collaboratrice Florence Hartman, che aveva svolto anche ruolo di portavoce a Belgrado, con il suon acume logico deduttivo dette un contributo molto importante in vari frangenti d’indagine.