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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

Un pensiero al 25 Aprile di mio padre

Un pensiero al 25 Aprile di mio padre

Penso che per tanti valdagnesi (e non solo valdagnesi ovviamente) il ricordo del 25 Aprile sia un fatto non solo formale, ma un pensiero che passa per la storia familiare. E penso che questo sia in definitiva il senso più autentico di quel ricordo.

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Se capisco bene, (sto guardando appunti sul 25 Aprile a Valdagno) i tedeschi se ne sono andati da Valdagno vari giorni prima che gli alleati arrivassero e ciò ha creato un breve margine temporale in cui il potere locale restò in mano al CLN locale. (in questo caso si tratterebbe dei tedeschi che erano di stanza qui già da due tre anni, il Lehrkommand ecc.)

E’ in questo frangente che Guido Leto, funzionario del Ministero degli Interni della Repubblica di Salò la cui Direzione polizia politica era di stanza a Valdagno, consegna a PERIN, ONGARO (armato) e (Gavasso) l’archivio con tanto di ricevuta. Ma è possibile che tra X°MAS e SS ci fosse già un precedente accordo per nasconderne alcune parti.

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Giovanni Battista Danda fu il comandante della Brigata Rosselli della Divisione Vicenza. Egli il 30 ottobre del 1982 consegnò alla segreteria del convegno: Resistenza veneta 40 anni dopo, promosso dalla Accademia Olimpica, una “Dichiarazione sugli avvenimenti verificatisi a Valdagno nei giorni della Liberazione nell’Aprile del 1945”. In tale dichiarazione, corroborata da altre nove firme di testimoni protagonisti dell’epoca, tra i quali Duilio Ongaro, comandante del Battaglione Valdagno, si sostiene che il giorno 24 Aprile fu il “comando del Battaglione della Rosselli” ad occupare la sede della Brigata Nera servendosi di due pattuglie di partigiani. In tale occasione il comando si impadronì di una grande quantità di armi e munizioni. Nel pomeriggio dello stesso giorno i partigiani della Rosselli occuparono le caserme dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della X°Mas e del ministero dell’interno. Il giorno dopo, 25 Aprile 1945, dal Comando di Piazza con sede nel Palazzo della Gioventù Italiana del Littorio (GIL - oggi Scuola Media Garbin) vennero inviate pattuglie ben armate a presidiare gli stabilimenti Marzotto.

Da ciò si vede che il problema relativo alla sicurezza degli impianti in quei giorni non era legato ai servizi speciali SS di stanza a Valdagno, né ai componenti della X° MAS clandestinamente risiedenti nelle abitazioni cittadine, quanto piuttosto al passaggio delle truppe Wermacht in ritirata dal fronte sul Po. E fu con questi infatti che avvennero i pesanti scontri dei giorni successivi.

Tra i seguaci di Duilio Ongaro c’era anche mio padre, che appare con lui in una foto dell’epoca. I due erano stati prigionieri assieme anni prima sul fronte greco ed erano legati da amicizia e cameratismo (la parola va intesa in senso militare ovviamente, non certo politico).

Purtroppo però mio padre morì troppo presto per rispondere alle cento domande che avrei da porgergli ora. Anche per questo oggi è un giorno importante, un 25 Aprile di memoria e di ammirazione.

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