diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
Il 9 Ottobre 1934 il cacciatorpediniere Dubrovnik della marina jugoslava entra a Marsiglia. Alessandro I, re di Jugoslavia è in visita di Stato. Viene accolto a terra dal ministro degli esteri francese Louis Barthou. La visita ha una valenza antifascista internazionale e la stampa ha dato risalto all’evento.
Polonia, Jugoslavia, Cecoslovacchia e Romania avevano dato vita alla Piccola intesa dopo il disfacimento dell’impero asburgico e la Francia si comportava da potenza protettrice. Due mesi prima era avvenuto il tentativo di Anschluss connesso con l’attacco mortale a Vienna contro Dollfuss, cancelliere nazista rivale di Hitler. Il movimento fascista era al vertice della propria parabola e Mussolini era reduce dal successo di (Monaco) ove aveva dimostrato di saper arginare le intemperanze hitleriane.
Emergevano in Europa tendenze all’imitazione del fascismo italiano oltre che in Germania ed Austria anche in Belgio, nei Balcani ed in Spagna. A Roma era stata fondata l’internazionale fascista che terrà di lì a poco, in dicembre, il primo congresso in Svizzera. Vi parteciperanno 14 delegazioni straniere.
Alessandro I aveva difficoltà interne. La Croazia non accettava facilmente i confini multinazionali disegnati a Versailles ed al proprio interno era nato il movimento clandestino filofascista degli Ustascia di Ante Pavelić. Costui era in Italia, a Siena, aiutato dall’OVRA nell’organizzazione dei seguaci. Documenti falsi ed armi di ogni tipo. Ospiti a Borgotaro di Parma per addestramenti clandestini sulla Cisa c’erano i suoi killer specializzati tra i quali Eugen Kvaternik. Costui raggiunse Marsiglia con una pattuglia di killer, incontrò Maria Vudrasek la quale fingendosi incinta aveva portato le armi. Alcuni spari tra la folla crearono scompiglio e un uomo armato saltò sulla vettura scaricando il caricatore su Alessandro e su Barthou. Venne abbattuto da una sciabolata del colonnello a cavallo. I giornali internazionali attribuirono subito la responsabilità dell’attentato ai servizi segreti italiani.
Pavelič nel 1941 diventerà con pieni poteri leader del Regno di Croazia, sul cui trono sarà posto (simbolicamente) Aimone d’Aosta, e morirà nel proprio letto a Madrid nel 1949.