diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
UN’ALTRA PARTE DEL MONDO, di Massimo Cirri. (Feltrinelli 2016)
Il giornalista Massimo Cirri, noto soprattutto per la trasmissione radiofonica Carterpillar su Rai Rdio2 è anche psicologo ed ha esercitato per 25 anni nei servizi pubblici di salute mentale. E’ un curriculum che fa di lui un eccellente testimonial per la biografia di Aldo Togliatti, il figlio del Comunista che ha diretto la Terza Internazionale e costruito, con grande senso unitario, la Repubblica Italiana con il più grande partito comunista dell’occidente.
Cirri sa scrivere come Palmiro Togliatti sapeva far di politica e ne esce un libro denso di 350 pagine il cui sfondo è la storia di buona parte del secolo scorso. Il tutto con un grande senso di rispetto e comprensione per quei protagonisti e con un notevole amore per il dettaglio e la compostezza narrativa.
Aldo Togliatti è cresciuto in Russia e, purtroppo, schizoide/autistico, è rientrato in Italia senza mai rassegnarsi. In Russia aveva studiato come ingegnere ed aveva sofferto dell’abbandono per due anni del padre e della madre durante la guerra di Spagna. Ciò era avvenuto proprio negli anni dell’adolescenza ed aveva lasciato il segno.
La madre era Rita Montagnana una piemontese di famiglia ebraica che era stata chiamata da Gramsci a fare la funzionaria fin dai primi anni del Pcd’I. Poi aveva conosciuto e sposato Togliatti condividendone il periodo russo nonché le varie vicende rivoluzionarie europee ed era rientrata in Italia nella primavera del ’44 riprendendo un importante ruolo nel PCI, fondando l’UDI e partecipando alla Assemblea Costituente. E’ una delle sole 11 donne comuniste italiane che hanno frequentato la Scuola Leninista Internazionale di Mosca che era praticamente l’università mondiale della rivoluzione proletaria (il MIT del comunismo mondiale dice Cirri).
La vita di Aldo è però il contrario di quella genitoriale. Egli fu un uomo di bell’aspetto, fisicamente sano, somigliante al padre, conoscitore di varie lingue, ingegnere russo, colto lettore ma anche “timido prima, e poi man mano, sempre di più, introverso, silente, recintato in sé, al margine e poi fuori dal mondo e dalle relazioni.” (Cirri 338)
Come è noto e risaputo Togliatti padre tornato in Italia iniziò una relazione duratura con la giovane comunista Nilde Iotti con la quale negli anni cinquanta adottò una figlia, Marisa Malagoli Togliatti, e nel senso comune degli italiani è questa la famiglia del grande leader comunista. Nel 1948 al momento dell’attentato, Palmiro Togliatti giacente a terra colpito consegnò la borsa dei documenti alla Iotti finché sopraggiungevano i soccorsi dicendole due cose: chiama Aldo e consegna la mia borsa a Longo. Fu Aldo a stare amorevolmente nella stanza del padre ferito mentre alla Iotti fu inizialmente negata la possibilità di entrare e Rita Montagnana, a tutti gli effetti ancora moglie legale, stette sempre sulla soglia della stanza. Ma la storia matrimoniale era già finita e più avanti quando Rita concluse la propria storia parlamentare Aldo visse con lei. E quando Rita morì la sua patologia si era già aggravata e Aldo finì nella clinica Villa Igea di Modena ove trascorse senza storia gli ultimi trent’anni della propria vita. Ci fu sempre il discreto aiuto della famiglia e del Partito ma Aldo venne accantonato e, dal senso comune, dimenticato.
Ma non è una storia triste, è solo la vita reale, senza drammi e il libro di Cirri indaga bene il rapporto tra il padre e il figlio che ne esce assolutamente umano, con un Palmiro assolutamente degno dello spessore che la storia gli ha affidato, una madre Rita rivoluzionaria professionale di alto profilo e un Aldo che ha saputo fare della sua sofferenza un ammirevole modello di discrezione.
E’ stata una bella lettura che, nonostante alla mia età fossi convinto di sapere già tante cose, mi ha dato molto. Complimenti all’autore e un pensiero dolce a tutti gli Aldo della storia.