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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

La Croazia di Tesla nel futuro dell’Euro

Tesla-monumentale-copia-2.JPGLa Croazia del 2012, da come l’ho vista nelle mie vacanze in camper, è soprattutto quella che aspetta il 2013, anno dell’entrata in Europa, ovvero il passo definitivo nella integrazione con le economie occidentali del post-guerra fredda. E’ anche vero che, scavando in po’ tra gli umori della popolazione, si può incontrare un po’ di paura per l’Euro e perciò il prevalere di un sentimento filo Kuna (moneta nazionale vigente) nell’economia spicciola. Ma a Plitvice, dove ci sono turisti di tutto il mondo, accettano pagamenti in euro, mentre i giapponesi e gli americani coi loro dollari li mandano allo sportello del cambiavalute. 

 

Già negli ultimi anni del comunismo e soprattutto negli anni dell’immediato periodo post-titino (che era croato), la Croazia stava stretta nelle vesti di Repubblica Popolare e ha fatto di tutto per uscirne. Ma non è riuscita a fare in fretta come la Slovenia, ha dovuto aspettare e pagare un prezzo molto più caro: la guerra d’indipendenza 1992 - 1996.

 

Significativo a questo proposito l’aneddoto di Plitvice, dove già nel 1991, quando i croati già anelavano all’indipendenza ma la maggioranza era serba, si trovarono localmente in una situazione che determinò una enclave etnica in territorio croato, che aderiva alla repubblica autonoma di Krajina. Costoro chiesero aiuto a Milosevic e il giorno di pasqua accolsero a fucilate la polizia croata che era intervenuta per imporre la legalità. In tale circostanza vi furono i primi due morti, prime salme della guerra che si infiammò negli anni successivi con tanto di pulizie etniche e genocidi criminali. Finché la pax croata arrivò nel 1995.

 

Da allora la zona dei laghi, che possedeva già lo status di patrimonio mondiale dell’umanità fin dal 1971, venne fatta oggetto di attenzioni e investimenti, (compresi tre anni di intensa attività di sminamento, condotta in sordina) con tanto di certificazioni UNESCO, tali da renderla un forte centro turistico globale. autoscatto-cascata.JPG

 

 

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L’attuale sviluppo croato sta producendo definitivamente una democrazia occidentale assetata di “Konzum” e la punta di diamante di questo business è il turismo di massa. Noi col nostro camper ci siamo ritrovati, assieme a centinaia di sloveni, cechi, slovacchi tedeschi e polacchi, dentro un perfetto meccanismo turistico che offre tutti i vizi occidentali (movida e sballo del sabato sera compresi) a prezzi migliori e soprattutto senza la congestione da traffico nelle autostrade e dei centri storici. Insomma per quel che dura, un piccolo sogno. scenario-autostradale-croato.JPG

Ma io, mia moglie e il nostro cane, che cominciamo ormai ad avere una certa età, più che dalla movida siamo stati attratti da aspetti culturali (si, anche Barce ne era attratto, peccato che non lo hanno fatto entrare) capaci di accendere curiosità inedite. Primo fra tutti Tesla,The man who lit up the world”, una sorta di scienziato/inventore praticamente  ignorato dalla storia della scienza, secondo alcuni superiore ad Einstein e tutto da riscoprire.

 

Nikola Tesla infatti non è solo una personalità originale della storia scientifica del secolo scorso, ma un vero e proprio oggetto di culto per i cacciatori di verità profane. Attorno alla sua figura grava sempre più un alone di misticismo esoterico che ne fa un tema sempre più trendy.

 

E questo devono averlo capito bene anche le autorità locali che hanno dato vita ad un centro dotato di stazione sperimentale, multimedia center con souvenir shop e playground per bambini. Manca solo la lingua italiana.

E così una settantina di chilometri a sudovest di Plitvice abbiamo visitato il Tesla Memorial Center, con la chiesetta che fu di suo padre, pope ortodosso, la casa natale ricostruita e un cenotafio, che però non ospita ancora le sue ceneri perché si trovano a Belgrado.

 

 

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Tesla-agiografico.JPGSei anni fa, in occasione del centocinquantesimo anniversario della nascita, il 2006 venne proclamato dal Parlamento Croato anno di Tesla. La Tesla Memorial Society di New York ha dedicato all’evento un sito nel quale la personalità dell’inventore viene fortemente rivalutata con una agiografia che non risparmia grandi  elogi e sviolinate. Purtroppo però anche qui siamo ancora lontani dalla verità. In quella biografia ad esempio non si dice che il mondo seppe della sua morte solo vari giorni dopo che egli avesse cessato di vivere e ciò perché egli era “under the watchful eye of the U.S. intelligence services” e gli agenti esaminarono il suo lascito per giorni e giorni nella stanza d’hotel dove Tesla era morto e sfortunatamente nulla si è mai saputo circa i risultati di quelle investigazioni.

E’ noto invece il discorso molto pomposo col quale il sindaco newyorchese di allora, Fiorello Henry La Guardia, comunicò e commemorò al mondo via radio la morte di Tesla nel 1943. I nastri di quel discorso sono oggi proprio al Memorial Center di Smiljan, sua località natale vicino alla cittadina di Gospiċ, nella Laka, regione non propriamente ricca della Croazia, e si possono ascoltare facilmente.

In tali nastri La Guardia parla di lui come dell’uomo che portò la luce nelle nostre case, orgoglio americano ecc. ma probabilmente le cose erano ben diverse. Eravamo in un momento chiave della seconda guerra mondiale perché l’arma segreta della Gran Bretagna,  ovvero il radar, che si basa su di una tecnologia del tutto omologa al campo degli studi tesliani,  si stava giocando il destino dell’intero conflitto. La città di New York in quel frangente osanna Tesla come un grande soprattutto dal punto di vista umano, sostenendo che era morto povero, emarginato per la sua volontà di non chiudere mai soldi, in una dedizione quasi religiosa allo studio dei fenomeni scientifici. Ma la verità è che proprio quel campo di ricerche fu boicottato dai grandi investitori negli ultimi decenni della sua vita e il suo enorme lascito scientifico fu tenuto in disparte fino ai nostri giorni ovvero nel momento in cui l’umanità intera, nell’epoca della comunicazione wireless globalizzata, comincia a percepire a livello di massa la sua visione unitaria della scienza e dell’energia come filosofia della natura.

 

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Nel 1956 il Sistema Internazionale adottò il nome di Tesla per indicare l’unità di misura(T) della induzione magnetica e ciò ne impedì la definitiva rimozione. Ma Nikola Tesla resta colui che rifiutò il premio Nobel nel 1912 e del quale ancor oggi è poco risaputo che in realtà fu lui il primo a rendere noti alcuni  fenomeni fisici per i quali altri scienziati ricevettero il Nobel successivamente.

 

Tesla-povero-e-vecchio.JPGLa verità più probabile è che egli sia stato sistematicamente boicottato dai grembiulini più o meno “illuminati” che regolano il dissenso scientifico, perché le sue scoperte e le sue invenzioni mettevano a rischio i piani di dominio elettropetrolifero globale concepiti alla fine del diciannovesimo secolo e portati avanti dall’alfiere primario Thomas Edison. Nikola rimase impigliato nel conflitto di rivalità tra Edison e Westinghouse dopo che con quest’ultimo fece una fortuna miliardaria grazie alla realizzazione delle nascenti centrali elettriche industriali con i suoi sistemi, prima fra tutte quella di  Niagara Falls. Egli intraprese l’iniziativa autonomamente con la creazione di un laboratorio per lo sviluppo del suo motore a corrente alternata e assieme a molte altre iniziative incorse in un’altalena di successi e sfortune, incendi e furti di brevetti che lo condussero al fallimento imprenditoriale.

 

Si parla di 800 brevetti a lui riferibili, l’ultimo dei quali collegato all’aeromobile a decollo verticale nel 1928, ma la sua attività andò in bancarotta nel 1916 e da allora egli visse in povertà occupandosi solo di lavoro teorico.

 

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La visita del Centro, (a parte il problema della lingua italiana), è stata piacevole e caratterizzata da un dolce sentimento di mesta, e malinconica, solennità. Nell’intima speranza che a Nikola, come alle altre centinaia di uomini e donne come lui, il futuro ridoni la giusta dose di verità.

 

Tesla-dreaming.JPG

 

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