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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

Minuteria per Cristina

Cristina suona come “unta dal crisma”. Ebbe infatti il balsamo del buon odore nel suo modo di vivere, l’olio della devozione nella mente e la benedizione sulla bocca. (Jacopo da Varazze. Leggenda aurea Einaudi, pg 530)

 

23 Bolsena, Basilica Santa Cristina Chiesa Sotterranea.jpg

 

Circostanze tristi mi portano in questi giorni a curiosare sul nome di Cristina. Si dirà che al giorno d’oggi è molto semplice, perché basta cliccare su wikipedia e si trovano abbondanti e soddisfacenti informazioni. Ma non è questo ciò che mi serve, perché così si perde la serendipità. E’ molto più bello spulciare a casaccio tra i miei libri, in una sorta di piccolo pellegrinaggio tra le parole, un’attività d’intima emozione.

 

Mentre lo storico Palazzi degli anni cinquanta si limita, nella sua Appendice sui nomi di persona, a precisare che si tratta di un nome di origine cristiana che richiama la devozione a Cristo, il Gremese – Larousse ci spiega che secondo fonti greco-latine si tratta del nome di una martire di ricca famiglia vittima dell’odio anticristiano in epoca dioclezianea. E ci rinvia alla leggenda aurea di Jacopo da Varazze, che possiedo e consulto.

 

La lettura è sconvolgente per la dovizia di particolari relativi ai supplizi da lei subiti, veri o no che siano, in quell’epoca fosca e brutale illuminata dalla fede, una fede che emerge dai fuochi d’artificio della narrazione, dai toni fiabeschi. Uno per tutte: il suo giudice “fece accendere una fornace, e vi fece gettare dentro Cristina, ma vi restò dentro per cinque giorni cantando con gli angeli e camminando senza averne nessun danno”. Salto quindi altri particolari truci e mi soffermo su alcune immagini che toccano la vena malinconica di queste ore: a Cristina vennero tagliate le mammelle, ma ne sgorgò latte e non sangue. A Cristina venne tagliata la lingua, ma lei non perdette la parola. A Cristina vennero scagliate “due frecce vicine al cuore e una nel fianco” e Cristina morì, era l’anno 287.

 

A Bolsena, sul lago, la basilica di santa Cristina celebra da secoli a sua memoria.

La sua festa si celebra localmente il 28 Luglio.

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