diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
Estate 1961 notte dei fuochi.
Una delle immagini più significative e ormai iconiche, delle vicende sudtirolesi è quella relativa alla “notte dei fuochi”. Si tratta di un evento legato alla tradizione locale del Sacro Cuore in ricordo della resistenza hoferiana del 1909 contro le truppe francesi. Si celebra nella notte tra l’11 e il 12 giugno accendendo roghi e falò a forma di croce ben visibili dal fondo della valle.
Nella notte del Sacro cuore del 1961 caddero diversi tralicci, vennero danneggiate due linee ferroviarie e la città di Bolzano rimase senza luce in diversi quartieri. Fu il fatto eclatante che fece emergere il problema tirolese in tutta la sua gravità.
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Il fondamento storico del problema attiene ai rapporti confinari tra Italia ed Austria. Risale al trattato di Saint Germain del 10 Settembre 1919 quando, dopo la conclusione della Prima guerra mondiale, viene portato il confine al Brennero con la conseguente annessione dell’Alto Adige. La popolazione germanofona non si riconosceva nell’Italia e negli anni del fascismo vi fu una italianizzazione forzata che trasformò Bolzano in una città a maggioranza italianofona immigrata. Inoltre il regime volle l’abolizione del “maso chiuso”, ferrea regola secolare per la trasmissione della proprietà familiare. Ma tutta la popolazione di montagna non accettò mai tale processo e quando negli anni precedenti la seconda guerra l’Austria sparì come entità statale per entrare nel Reich, in seguito all’Anschluss, i nuovi trattati italo-tedeschi divisero la popolazione in optanti e Dableiber. Con la creazione della Repubblica di Salò poi l’area altoatesina venne quindi inquadrata nella ALPENVORLAND, un disegno politico amministrativo che anticipava una annessione alla Germania, annessione che poi non avvenne con la caduta di Hitler. Il trattato d pace tra l’Italia e le potenze alleate, firmato a Parigi il 10 Febbraio 1947, assunse un allegato che riportava le clausole territoriali elaborate nell’accordo Degasperi – Gruber. Con tale accordo però non venivano definite alcune questioni come le reali condizioni di autonomia e soprattutto la differenza tra Bolzano e Trento. Gruber infatti voleva che l’autonomia fosse riservata alla sola provincia di Bolzano.
Gli sviluppi internazionali del dopoguerra riportarono l’Austria a ricostituirsi con il Trattato di Stato del 1955. Con tale trattato l’Austria rimaneva vincolata ai confini del 1938 e si impegnava a non espandersi territorialmente. Per la popolazione germanofona altoatesina non rimanevano pertanto altre possibilità che la definitiva italianizzazione a statuto speciale o l'indipendenza. La dimensione regionale della autonomia non era gradita ai germanofoni perché temevano che alla fine avrebbe vanificato del tutto le aspirazioni all’autogoverno.
Da questo quadro parte una vertenza dolorosa che prende simbolico avvio nel 1959 con la ricorrenza del centocinquantenario hoferiano, con la rievocazione della rivolta dei tirolesi contro le truppe napoleoniche e bavaresi.
Nell’Ottobre del 1960, su richiesta dell’Austria, la questione altoatesina fu iscritta all’ordine del giorno della Assemblea generale dell’ONU.
... continua