diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
Di omniavulnerant
Alla faccia di Kerry e in barba ad ogni auspicio dell’Onu, il dialogo che doveva por fine al conflitto israelo-palestinese è giunto al cospetto della morte. E' una tragica metafora già iscritta nell’Antico Testamento.
Il Dizionario filosofico di Voltaire, edito da Garzanti nel 1983, spiega nelle pagine 163-64 che nell’antico Egitto, al tempo in cui v’erano gli ebrei, era costume solennizzare le promesse che uno faceva a qualcun altro toccandogli i genitali. Egli (Voltaire) sostiene che nei brani biblici nei quali si pone “la mano sotto la coscia” di colui al quale si promette qualcosa, come ad esempio fa Giuseppe quando promette al padre morente di non seppellirlo in Egitto, (Genesi 47:29) in realtà si è tradotto genitali con coscia, falsando la descrizione dell’atto. E’ noto che anche Abramo si fece fare una promessa dal servo Eliezer con una mano sotto la coscia (genesi 24:2-3) e perciò (secondo l’interpretazione di Voltaire) facendosi toccare da costui i propri genitali. Ora, la stessa Bibbia di Gerusalemme, che costituisce il riferimento politically correct anche per i cattolici, nella nota posta a commento dell’espressione: “metti una mano sotto la mia coscia” (pagina 74) parla di “contatto tra le parti vitali” e definisce “testo corrotto” quello relativo al servo Eliezer.
Mi suggestiona l’dea che avesse ragione Voltaire e allibisco alla visione di un Giuseppe, divenuto potente uomo politico del faraone, mentre palpeggia i testicoli del padre Giacobbe pianificando la futura traslazione del cadavere nella terra di Canaan.
Vuoi vedere che già più di tremila anni fa Israele (questo il nome della famiglia di Giacobbe) veniva presa per i coglioni dai ministri egiziani…?
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