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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

Quarant'anni fa Zinato e l'eccidio di Borga

Quarant'anni fa Zinato e l'eccidio di Borga

Il 23 Giugno di quarant’anni fa moriva il Vescovo di Vicenza Carlo Zinato. Egli è una figura importante per i risvolti noti, ma anche per quelli meno noti, della nostra storia valdagnese, oltreché ovviamente vicentina. Importanti infatti sono gli accordi da lui elaborati riservatamente con Gaetano Marzotto ed esponenti del CNL nei primi mesi del 1945. Ma non ci sono solo quelli. Un aspetto da non dimenticare della sua figura riguarda la sua fermezza in un episodio significativo come l’eccidio di Borga di Fongara dei quale è ricorso pochi giorni fa il triste anniversario.
L’undici giugno, è ricorso infatti il settantesimo anniversario di questo che è uno degli episodi più drammatici del periodo resistenziale, ancora impresso nella memoria locale.




“Verso mezzogiorno di domenica nella contrada Borga di Fongara un soldato tedesco rimaneva disgraziatamente ucciso in un brevissimo scontro tra quattro soldati germanici e tre partigiani, che transitavano per quella contrada. Poche ore dopo la truppa germanica, salendo da Valdagno, si recava con automezzi nella contrada Borga. Tutta la popolazione venne fatta uscire dalle case. Le donne e i bambini avviati fuori della contrada sulla strada che sale verso Fongara; gli uomini invece, in numero di diciassette furono radunati in un piccolo declivio adiacente ad una delle case e quivi improvvisamente uccisi a colpi di mitragliatrice e di bombe a mano. Fra le vittime un mutilato, invalido di guerra in Africa settentrionale. Fatte ritornare le donne alle proprie abitazioni, si diede ad esse il tempo di asportare quanto poteva essere a loro utile, poiché tutta la contrada doveva essere incendiata.” La descrizione continua descrivendo lo strazio operato dalle truppe tedesche. Tutte le case in fiamme, tredici famiglie gettate improvvisamente nel grade lutto e nella più grande miseria. Si continuò poi con la perquisizione di tutte le case di Fongara, sottraendo beni e valori, oggetti d’oro, con la truppa che si abbandonava a canti e grida di gioia “ … e si tentò di violentare qualche ragazza.”
E’ il vescovo Zinato che scrive queste parole nella sua lettera al colonnello von Heynitz, comandante di piazza a Vicenza. Una lettera che non fa sconti a nessuno e non risparmia di evocare un “grido di esecrazione che oggi, e forse ancor più nell’avvenire, potrebbe essere alzato verso chi ha compiuto un eccidio così grave nei confronti di poveri innocenti. “
Infatti il punto è questo: si trattava di vittime innocenti, anzi erano “vere isontes”, ovvero “assolutamente innocenti” secondo la definizione di don Giovanni Guglielmi, il quale scriveva in latino.
Le motivazioni di tanta spietatezza sono legate al fatto che il morto tedesco faceva parte di una unità riservata, un corpo speciale delle SS di stanza a Valdagno e non si spiegano solo con le regole di rappresaglia usate dai tedeschi.


Le diciassette vittime appartenevano a due soli ceppi familiari, ci ricordano Maurizio Dal Lago e Franco Rasia nel loro libro “DALLO SCIOPERO GENERALE ALL’ECCIDIO DI BORGA” Edito dalla Città di Valdagno nel 2004. Uno era quello dei Cailotto con Antonio, Massimo e Luciano, Clemente, Domenico, Carlo e Giovanni; l’altro era appunto quello dei BORGA, con Luigi, Pietro, Severino, Riccardo e Giovanni, Antonio, Gelindo, Guido, Emilio e Luigi Antonio.


A loro vada l'umile, ma intensa memoria delle generazioni postume.

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B
Ho conosciuto il vescovo Zinato , a suo tempo criticato per alcuni suoi atteggiamenti.Recentemente Pietro Nonis, già vescovo di Vicenza, morto qualche giorno fa, in una sua rubrica su "La voce dei Berici " aveva illustrato aspetti positivi del personaggio Zinato. 'E da dire che certe persone , nel bene e nel male sono un patrimonio della comunità che le esprime
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