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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

Le verità nascoste di Mieli

 

 

 

Paolo Mieli nel suo ultimo Rizzoli uscito in settembre si occupa di trenta casi in cui la storia sarebbe stata manipolata per nascondere la verità.

Nel suo schema le verità nascoste sono di tre tipi: quelle INDICIBII, quelle NEGATE e quelle CAPOVOLTE. Criterio arbitrario ma lusinghiero che attribuisce una decina di casi per ciascun raggruppamento.

 

Le indicibili sono per lo più legate alla politica, anche attuale come ad esempio le origini rivoluzionarie della mafia, e lo sono perché urtano sensibilità ancora vive. E’ il caso di De Gasperi, il Duce, Chruscev, il SISDE ecc. Le negate riguardano invece una serie di fatti più antichi che vanno da Roma antica a Tommaso Campanella, la guerra dei 30 anni passando per il medio evo. Le capovolte sono un misto di attualità del secolo scorso con alcune biografie che toccano Montini, Stalin e Mao. Il tutto confluisce in una conclusione centrata sul concetto chiave di oblio come “PATTO DI DIMENTICANZA” che viene esaminato in vari momenti della storia mettendone in luce il suo netto potenziale pacificatorio.

Insomma nella storiografia la verità è sempre sfuggente e relativa ma non c’è alcun complotto universale a renderla tale, mentre l’oblio patteggiato - come nei casi di Mandela o delle FARC – tra parti in conflitto danneggiate anche dall’inattendibilità della narrazione storiografica, può essere un rimedio riparatore.

Per carità c’è un certo ottimismo parrocchiano, ma tutto sommato il messaggio mi piace.

 


 

 

 

Tra le verità capovolte di Mieli ce n’è una che mi ha subito incuriosito. Essa riguarda la Chiesa e la riscossa degli esorcisti.

A suo tempo io fui molto impressionato dal film l’Esosrcista di William Friedkind realizzato e uscito nel 1973. E più tardi lessi il libro di William Peter Blatty. Da qui l’interesse per il tema che mi viene risvegliato in un breve capitoletto di questo libro che ne parla nelle pagine 239 – 248.

Le pratiche esorcistiche sono in costante ripresa dalla fine del secondo millennio, ma è opportuno sapere che esse durante il medioevo furono accantonate e raramente praticate. La ripresa la dobbiamo, secondo Mieli, al risveglio conservatore determinatosi durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Si tratta infatti di pontificati che avrebbero creato il contesto favorevole alla pubblica esternazione di tali pratiche, le quali in realtà non avevano mai smesso di essere attuate.

E questa la tesi di un recente libro di Francis Young (Possessione. Esorcismo ed esorcisti nella storia della Chiesa cattolica) secondo il quale l’interesse per tali pratiche si risveglia storicamente assieme alla idea che una nuova minaccia inizi ad incombere sulla Chiesa e cioè la “COSPIRAZIONE GLOBALE SATANICA DIRETTA DALLA MASONERIA”. (pg 241). Cospirazione alla quale sarebbero riconducibili sia la rivoluzione francese, sia la rivoluzione russa. Ed è solo col Concilio Vaticano II che inizia l’allontanamento da tale teoria cospirativa. Ma quel concilio ignorò il tema dell’esorcismo lasciando quindi una nuova libertà di fatto ai teologi nel periodo successivo. E così l’ala tradizionalista anticonciliare ricominciò a porre l’accento sul tema delle congiure sataniche sotto la guida del gesuita Rodewyk precursore di Amorth. I loro libri sono oggi riferimento per il nuovo esorcismo. Ma molto dobbiamo tutt’oggi al libro di Blatty uscito ne 1971.

 

A metà degli anni settanta, il 1 Luglio 1976, in Baviera morì Anneliese Michel dopo mesi di pratiche esorcistiche. Young giudica tale caso come l’espressione di una follia collettiva che riguarda l’identità tedesca del secondo dopoguerra, intenta ad esorcizzare la memoria nazista. In quel caso la posseduta riceveva messaggi da apparizioni mariane che dichiaravano approvazione per le innovazioni del Concilio Vaticano II. Fu considerata una indemoniata profetica che dimostrava che se il diavolo (travestito da Madonna) approvava il concilio significava che esso era il male.

La causa della morte di Anneliese era la denutrizione e i genitori andarono sotto processo. Pur non ricevendo gli imputati alcun sostegno dalla Diocesi di Wűrzburg il Vescovo fu sospettato di complicità per aver inizialmente autorizzato l’esorcismo. La Conferenza episcopale tedesca reagì al caso istituendo una commissione di indagine. Lo scopo della iniziativa era quello di prevenire casi analoghi e fornire alla Sacra Congregazione dei riti il materiale utile ad una riforma in questo campo. Ma la Chiesa non ne fece niente.

 

Ora Papa Francesco si è dimostrato un convinto sostenitore di questo rito. Al punto che il 3 Giugno del 2014 la Congregazione per il clero ha emesso un decreto che riconosce giuridicamente L’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE degli ESORCISTI. E per la Chiesa l’esorcismo è considerato una opportunità missionaria. Il diavolo e la sua attività nel mondo sono percepite come cose reali e il rituale praticato viene considerato importante per i suoi “potenziali benefici psicologici”. Insomma è una delle tante opzioni disponibili nel mercato religioso (pg 245)

 

Tra le conferenze episcopali europee prevale ancora un orientamento scettico, ma l’influenza dei vescovi africani e sudamericani è in forte crescita.

L’esorcismo è una verità capovolta perché ha capovolto il Concilio.

 

 

 

 

 

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