diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
[7 Febbraio 2021]
Traduco liberamente alcuni passaggi dall’articolo del NYT “Mario Draghi saved the euro. Can he now save the Italy?
Nei giorni oscuri della crisi finanziaria europea Mario Draghi, allora capo della BCE, disse “whatever it takes”. Ora, circa dieci anni dopo, la sua nativa Italia sta affrontando una catastrofica epidemia di Covid-19, un’incombente disastro economico e una crisi politica che ha messo in luce il suo stato di paralisi e ritorna da mister Draghi, il titano europeo che possiede ciò che serve a salvare il Paese.
Le forze europeiste hanno tutte descritto in questa settimana come una manna dal cielo la sua accettazione dell’incarico. E mister Draghi, da lucido ed enigmatico politico di 73 anni, ha già fatto importanti passi avanti conquistando il supporto di una disparata matrice di forze politiche che comprendono anche i populisti che per anni lo hanno considerato il rappresentante dell’establishment.
Italia probabilmente si trova nel più pericoloso momento da WW2 perché affronta un battaglia multiforme sulla salute, l’economia e la paralisi di una società frustrata. Il Paese è pronto a ricevere oltre 200 MLD di Euro come fondi di soccorso dall’Europa ed è dubbioso circa la capacità del governo uscente di spenderli. Al contrario Mario Draghi viene visto come l’unico capace di tirare quelle somme. La sua amministrazione, al contrario di quella tumultuosa di Conte il quale era precedentemente sconosciuto e ideologicamente incoerente passando dai nazionalisti ai populisti e all’establishment di centro sinistra, farebbe immediatamente crescere la statura internazionale dell’Italia, la credibilità e l’influenza a Bruxelles. Inoltre oltre ad aver lavorato a stretto contatto con la Merkel e disporre di sofisticate conoscenze in economia, Draghi ha forti relazioni con la Casa Bianca attraverso JANET Yellen, la neo segretaria del Tesoro statunitense; egli la conosce bene per via dei suoi anni come banchiere centrale. Pertanto la prospettiva di vederlo guidare l’Italia porta fiducia ai mercati finanziari, cosa importante per la crescita dell’Italia nel lungo termine considerata la necessità di prendere in prestito denaro a basso tasso di interesse.
Tutto questo alone circonda un uomo che è di per sé stesso cauto. E’ nato in una famiglia della case media, suo padre lavorava alla Banca d’Italia e sua madre era una chimica. Entrambi i genitori morirono quando lui era un adolescente. Egli è stato educato dai Gesuiti, cosa questa che gli amici considerano alla base della sua imperscrutabilità. Egli non ha mai sostenuto un partito politico italiano e gli amici dicono che non ama che il suo nome venga messo in mostra nelle iniziative che sostiene. Ha studiato politica economica Keynesiana al MIT diventando il primo italiano a ricevere il dottorato. Gianfranco Pasquino che nel 1974 studiava ad Harward e giocava a calcio con Draghi dice di lui che è una persona seria, poco interessata alla politica italiana, che ama più ascoltare che parlare. E’ stato per un decennio a partire dal 1991 il massimo funzionario del Tesoro italiano dove ha saputo assicurare stabilità tra i perenni disordini politici. Egli sa essere estremamente efficiente e fresco quando si trova sotto pressione. I suoi contatti e la sua reputazione hanno attirato la banca d’investimenti Goldman Sachs la quale lo ha nominato vice presidente e direttore generale nel 2002. E all’epoca il premier Romano Prodi lo ha corteggiato come Ministro delle finanze. Nel 2006 divenne governatore della Banca d’Italia, dove aveva lavorato suo padre, e anche qui seppe uscire bene dallo scandalo per conflitto di interesse del predecessore rimanendovi fino alla nomina a Presidente della BCE. Ciò avvenne nel 2011 durante una grave crisi del debito sovrano. Da banchiere europeo egli mostrò un forte talento politico quando convinse i leader europei a tollerare il programma di stampa della moneta più ardito di qualsiasi altro intrapreso dalla Federal Reserve. Anche la Merkel ha sostenuto Draghi nonostante il timori di molti componenti del suo stesso partito secondo i quali tali politiche avrebbero riattivato l’inflazione. Cosa che non avvenne. Come residente BCE Draghi spinse anche per cambiamenti che includessero regole di allentamento del mercato del lavoro e razionalizzazione della burocrazia che peraltro non sono avvenute. Secondo altri se Draghi avrà successo nella formazione del nuovo governo darà priorità alla vaccinazione e alla gestione delle abbondanti risorse del pacchetto di soccorso (Recovery Fund) che egli stesso ha definito straordinarie.
Diversamente da Mario Monti, un altro economista chiamato alla premiership tecnocratica nel 2011 durante una crisi, Draghi ha la possibilità di spendere anziché tagliare, miliardi di euro. Egli in un discorso tenuto a Rimini l’anno scorso quando il suo nome cominciava ad essere fatto 2uale successore di Sergio Mattarella nel 2022, egli disse che gli investitori stranieri avrebbero accettato un maggiore indebitamento italiano se il paese avesse investito il denaro “nel capitale umano, nelle infrastrutture cruciali per la produzione e nella ricerca”. E tra i suoi sostenitori oggi c’è un ottimismo fiducioso che lui saprà sbloccare i lavori pubblici paralizzati investendo nella creazione di posti di lavoro e nell’istruzione.
Matteo Renzi, un ex Primo Ministro, ha rilasciato una intervista nella quale dice:” Avremmo potuto buttarli via o spenderli male ed invece abbiamo Mario Draghi che significa fiducia, la prima regola della economia. Ora con lui viaggiamo con le cinture di sicurezza”. E’ stato Renzi a far collassare il governo Conte e i suoi sostenitori del M5S.
Ora Draghi deve superare la sfida della politica italiana e convincere i populisti che disdegnano i tecnocrati che una largo governo unitario è nell’interesse della nazione.
Gli anti-establishment 5 Stelle, i quali nonostante il calo di sostegno pubblico sono ancora il principale gruppo in parlamento, sono andati al potere demonizzando i banchieri internazionali e specificatamente lui, mister Draghi, ma temono che le elezioni anticipate derivanti da una loro reiezione provocherebbero una decimazione dei loro ranghi. E Di Maio si è mostrato disponibile, come altrettanto il demagogo Salvini il cui annunciato supporto segna anche una possibile svolta politica.
Pasquino dice:” Spero che Draghi abbia chiaro che ci sono molti squali nella politica italiana e tra si essi anche quelli piccoli possono produrre ferite profonde.”