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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

AL SANGUE, di Matteo B. Bianchi.

Carne-Cruda.jpgIl trentaduesimo volumetto della serie INEDITI D’AUTORE, che compro ogni Giovedì col Corriere della Sera, pubblica un racconto di Matteo B.Bianchi.

 

Avevo già conosciuto questo autore e di lui ho già scritto, per cui confermo e rimando a quei commenti il mio apprezzamento per la sua scrittura.

 

Storia di un'amicizia dal sapore agro-horror. Tre donne: Paola, Elena e Sara. La narratrice, una zombie e l’amica. In questa storia Paola, il personaggio femminile che fa da protagonista, narra un’esperienza ambientata in una cittadina d’Italia nell’Aprile di quest’anno. Fin dalla prima riga viene presentato l’altro personaggio della storia: Elena, una donna zombie. Uno zombie urbanizzato, quelli moderni. La nota di copertina parla di una donna dai capelli lunghi che vaga barcollante per le strade, una donna che si potrebbe quasi definire bella, un’anima senza pace. Bella parafrasi. Anzi, una vera e propria circonlocuzione che evita di presentare al potenziale interlocutore incuriosito il racconto per quello che è: una specie di horror con una latente tentazione splatter. Elena è un mostro tipico della cinematografia che conosciamo, è orrenda e l’autore non risparmia dettagli. C’è poi l’amica Sara con la quale Paola si confida e il lettore si trova nella stessa condizione di questa sua amica: sempre in bilico tra perplessità e condivisione.

La storia ha un fondo sentimentale, ma la zombie non viene minimamente umanizzata. Qui non c’è una narrativa alla Disney dove lacrima e sorriso umanizzano il mostro. Qui c’è un mostro il cui cospetto implica nel lettore una capacità di “affrontare vette di disgusto” e di “trattenere il rigurgito”. Tentazione che si farà immanente nel finale.

 

La progressiva invasione di questi zombie viene presentata come un fenomeno in crescita. Lento, ma inesorabile tra l’indifferenza di tutti. Ovviamente ciascun lettore è libero di vederci dentro la metafora degli extracomunitari, ma il racconto a mio avviso allude, più o meno consapevolmente, a qualcosa di più profondo. Paola, a differenza di tutti gli altri, è attratta da questa ragazza zombie fino a cercare con lei un rapporto, un legame. La motivazione all’accoglienza che caratterizza Paola non è condivisa da Sara. E, mi è parso, non è neanche riconducibile alla sola solidarietà morale, anche se Paola si mostra sensibile all’omelia domenicale del parroco. Si tratta di una attrazione di tipo amicale che viene alimentata anche dal senso di colpa, un incidente non voluto che appesantisce, ma al tempo stesso nobilita il racconto.   

 

Vi si può vedere una metafora dei rapporti con l'alieno, gli immigrati, i barboni ... ma può anche essere una repellente metafora del marciume della nostra società.

In ogni caso questa amicizia indica un percorso di integrazione, che nasce da un bisogno di coscienza. In essa il rapporto e' problematico ovviamente, ma è sentimentale. Non si può definire “rapporto umano” perché si uscirebbe dall'ambito fabulare, ma il senso di colpa di Paola alimenta un vero e proprio sentimento. 

 

Tutta la storia si gioca nel confine tra umano e non umano, tra vitale- non mortale -mortale.

Infonde nel lettore che non si lasci sopraffare dalla cifra horror/splatter un leggero fondo di inquietudine malinconica. Una storia originale il cui finale viene lasciato alle paure del lettore il quale vi giunge rapido, dopo aver oscillato pagina dopo pagina tra identificazione e distacco.Al-sangue--copertina.jpg

 

Che cosa mangiare.

Non è facile perché qui Matteo B. Bianchi la fame ce la fa proprio passare. Se ci si affida ai suggerimenti dei personaggi si rischia un collo di bue con tanto di gocciolata vermiglia sulla tovaglia bianca. Meglio quindi seguire il suggerimento di Sara e andare in provincia sotto un pergolato con le tavole cerate a quadretti. Lì si posso trovare le tigelle e consegnarsi al sentimento del’amicizia, quello vero. Magari accompagnato da una bottiglia di dolcetto d’Alba, gusto splatter.

 

Che cosa ascoltare.

La prima cosa che mi viene a mente è profondo rosso dei Goblin. Gallina vecchia fa buon brodo. Però bisogna essere veri amanti del genere…

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