diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
In queste ultime ore della notte della merla incombe l’arrivo del mese di Febbraio 2013. La merla che avrebbe
dovuto portarci i giorni più freddi dall’anno ha invece, almeno qui a Valdagno, fallito la propria “mission” regalandoci un piacevole torpore quasi primaverile. Bene, io e il mio cane Barce ci
siamo divertiti. ma veniamo alle fesserie numerologiche che queste ore mi ispirano.
Anche il 2013 soffrirà, come peraltro tutti gli altri anni esclusi i bisesti, di alcune imperfezioni caratteristiche del calendario gregoriano. Vediamone qualcuna.
Tanto per cominciare nel calendario in uso in tutto il mondo occidentale non c’è lo zero. Ciò deriva, ci spiega Cattabiani nel suo ancor oggi imbattibile libro sul calendario, dalla storia dello zero. O meglio dell’anno zero. Infatti quello che per gli storici è l’anno 1 a.C. per gli astronomi è invece l’anno 0. Ma astronomia e disciplina storiografica interagiscono solo marginalmente ed ogni idea di supremazia della prima sulla seconda è del tutto infondata. Oltre a ciò lo zero è un numero molto giovane, adottato in occidente grazie alla contabilità mercantile di Fibonacci, e ha una tradizione assai minima e una scarsa valenza mistica. Pertanto rappresenta un concetto matematico che non ha ancora avuto la forza di innovare le discipline di datazione e in ogni ambiente, anche accademico scientifico, si continua a considerare tutt’oggi il calendario gregoriano come punto di riferimento.
Perciò in assenza del concetto stesso di zero, che da noi in area cristiana arriva appunto verso il tredicesimo secolo, vale ancora la trovata di Dionigi il Piccolo,che risale al VI secolo d.C. Fu costui infatti a datare la nascita di cristo e ancor oggi vi è in proposito gran differenza di vedute tra le varie religioni monoteiste.
Tale datazione infatti avvenne determinando la data di nascita di Gesù andando a ritroso secondo un calcolo che non considerò lo zero. Tra l’anno 1 avanti Cristo e l’anno 1 dopo Cristo, nel suo calcolo, viene ignorato l’anno zero perdendo quindi un anno nella conta). Inoltre se il Nazareno è nato sotto il regno di Erode il grande c’è qualcosa che non quadra perché, secondo la storiografia accademica, Erode è morto nel 5 avanti Cristo. E anche se regaliamo l’anno zero al nostro monaco (Dionigi) arriviamo al massimo all’anno 4 a.C. e i conti continuano a non tornare a meno che non assumiamo che il racconto evangelico sia sbagliato.
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Un secondo aspetto un po’ più numerologico e meno religioso, ci porta a considerare che la sequenza di numeri ordinali che viene usata nel calendario gregoriano per contrassegnare i giorni nel loro ordine susseguente, parte dal numero uno e arriva al numero 31. Il numero di giornate che si susseguono nell’anno, sempre escludendo il bisesto, è pari a 365 e perciò l’annata gregoriana consiste in una proterva ripetizione della sequenza uno-trentuno. Tuttavia tale scala trentunaria, ovvero la sequenza lungo la quale si dispiegano le giornate mensili, non si ripete dodici volte, nel qual caso creerebbe un anno di 372 giorni, ma solo sette, perché com’è ben noto, che “ne han trentuno” non sono tutti i mesi, ma solo “tutti gli altri”.
Ed ecco l'altra fesseria. Questo fatto potrebbe creare qualche remota inquietudine nel cristiano praticante perché impedisce di onorare tutto l’anno il proverbio, di origine concistoriale, creato da papa Leone X, secondo il quale “qui triginta fecit, triginta unum potest”.
Poco male comunque, perché ciò non costituisce peccato, nemmeno veniale. Ma, peccato o no, qualunque cosa sia, essa si perpetua ogni anno per ben cinque volte e sono proprio queste le volte in cui i mesi si distinguono da “tutti gli altri”. Assumendo un poco consono carattere di mensilità devianti in quanto irrispettose della regola leonina (quella di Leone X per intenderci). E ciò richiama tra l’altro il carattere pagano anticristiano del numero cinque.
Di queste mensilità devianti nel 2013 quattro avranno carattere di “menstrua ad triginta” mentre Febbraio, che normalmente coincide con i quattro quarti del ciclo lunare (7 x 4 = 28) quest’anno non sarà composto da quattro settimane perfette, senza resti, bensì di CINQUE settimane. Ovvero il mese di Febbraio 2013 non sarà “tetra”, bensì “penta”settimanale a causa dei due giorni della quinta settimana dell’anno che finiscono all’inizio del secondo mese. Avremo un Febbraio un po’ pagano anticristiano?
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