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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

LA ROTTAMAZIONE, di Camilleri

trinacria-di-scampi.jpgAndrea Camilleri fa il regalo più prezioso a questa monografia sui crimini dell’establishment. LA ROTTAMAZIONE  s’intitola ed è un racconto con Montalbano che più tipico non si può. Una venticinquina di splendide pagine in linguaggio camillerico che ci raccontano magistralmente una storia a sfondo sessuale, dove ci sono i vizi schifosi di una classe dirigente da bunga bunga. Ma come sempre in Camilleri la banalità non esiste e anche il più repellente e devastante sfregio ad un corpo nudo femminile diventa un racconto accettabile con serenità, come se ci fosse una convenzione reciproca tra lo scrittore e il lettore in cui si dice: facciamo finta che esistano queste cattiverie… e poi giù a ridere come matti! Insomma leggere Camilleri vuol dire stare al gioco, il gioco dove si prende sul serio l’ironia.trinacria symbol

Ma veniamo a noi; qui il crimine dell’establishment è lo stesso del Commissario Pepe. L’accostamento, anche se un po’ irriguardoso sul piano del successo editoriale, mi viene volentieri perché tira in ballo la mia Vicenza e la accomuna con Vigata in uno svolazzo di fantasia che in definitiva è poco sostenibile sul piano letterario. Ma la Vicenza moralmente corrotta, descritta da Ugo Facco de la Garda nel suo romanzo del 1965 presenta un intreccio perverso tra contesse e curia vescovile votato alla stessa copertura e secretazione che avviene qui nella storia di Camilleri scritta nel 2010.  Il crimine è questo silenzio, questa perenne complicità del nostro sistema istituzionale. Un silenzio grave almeno quanto il trattamento riservato alle giovani prostitute dell’Est che vengono “rottamate”. Cos’è cambiato in questi quarantacinque anni che intercorrono tra il Commissario Pepe e il Commissario Montalbano? E’ cambiata la tecnica con cui il lato oscuro dell’establishment tratta i fatti di cronaca in funzione manipolativa. Una volta la manipolazione consisteva nel silenziare per non far sapere; ebbene, oggi abbiamo il rovesciamento gattopardesco e si manipola per propinare una verità alternativa, la verità dei talk show televisivi. Ma il risultato è sempre lo stesso. Forse però Montalbano ci dà un suggerimento, una piccola speranza: farsi fare da Catarella un riversamento dei dvd per tinilli ammucciati bono, nella spranza di tempi migghiuri.

                    

Cosa mangiare? Beh, con il racconto di Lucarelli è d’obbligo mangiare la pizza di Serena, prima che diventi fredda… glielo dobbiamo visto che è stata così brava da liberarci dal bruto, killer dell’establishment. Mentre qui con Montalbano, lasciando stare gli arancini, bisogna andare alla zuppa di pesce, o forse, se a Vigata non c’è troppo sole, ci sta bene anche una frittura con scampi e vino Aglianico (bianco, fresco, in una caraffa che trasuda).

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