diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
L’arrivo del festival di Sanremo, la morte di Whitney Houston e l’anniversario della morte di Luigi Tenco, sono tre notizie tra loro collegate e mi spingono a spolverare alcuni volumi presenti nella mia
libreria.
Innanzitutto c’è Polidoro con la sua preziosa indagine sulle “strane morti” dei divi del 2006.
C’è poi “LUIGI TENCO canterò finché avrò qualcosa da dire”. Di Renzo Parodi. E’ uscito nel 2007, per Sperling & Kupfer, in autunno e per ammissione dello stesso autore (pg.256) le risultanze dell’inchiesta con riesumazione non sono ancora disponibili perché al momento in cui Parodi scrive non c’è ancora stata la chiusura formale. Il libro quindi traccia un’ottima ricostruzione della figura umana ed artistica di Tenco, ma non dice niente di nuovo.
Nel 2009 invece ho preso” LA FACCIA NASCOSTA DELLA LUNA”, della Einaudi. E come al solito Lucarelli è il migliore. La sua visione è romantica. Colloca Tenco tra “ i pazzi geniali e maledetti … teneri, inquieti, disperati e grandissimi.” Propende realisticamente per il suicidio, ma fornisce una motivazione ben più alta di quella canzonettistica: “Uno come lui, capace di scrivere canzoni di disperazione esistenziale bellissima e insopportabile come Un giorno dopo l’altro. Se si spara non è per un festival, ma per un ideale tormentato, una crisi esistenziale: un << suicidio filosofico>> come già è accaduto a molti poeti, scrittori e musicisti.”
Poi Lucarelli attacca l’indagine della polizia. E infatti è questo il punto critico della storia, non tanto perché sia stata
manipolata la scena del crimine, ma perché quelle palesi sciocchezze commesse durante la notte da autorità che erano sì preposte, ma sottomesse alla direzione del Festival, sono state secretate
per oltre vent’anni. Com’è possibile?
Lucarelli ci informa che l’autopsia e il recupero del corpo hanno chiuso le indagini propendendo per il suicidio.
Nell’Aprile del 2011 è uscita la seconda edizione di “DELITTI ROCK, da Robert Johnson a Michael Jackson: 200 indagini sulla scena del crimine.” Edito da ARCANA, di Ezio Guaitamacchi, ha una postfazione dedicata al caso Tenco, in quella che l’autore definisce la
never ending story italiana dei delitti rock. Gli autori di questa ricostruzione, Antonio Amodio
e Ferdinando Molteni, compendiano la vicenda in otto facciate, delle quali una dedicata alle foto in bianco e nero dell’epoca, ma si guardano bene
dal deviare l’analisi al di fuori delle cronache già note. L’unico aspetto significativo sta nel fatto che quest’antologia di delitti contempla solo casi stranieri e pertanto collocarvi il caso
Tenco significa dargli uno status di caso internazionale.
E infine sulla rete ho scoperto questo.