diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
Sappiamo molto poco circa i primi anni di vita di Anna Bolena. La sua data di nascita è ancora oggetto di dispute nonostante molte fonti preferiscano collocarla nell’anno 1502. Di certo era figlia di Tommaso Bolena, commerciante di Londra che fece carriera sociale grazie al matrimonio con una nobile della famiglia Howard. Per via materna infatti Anna era nipote del duca di Norfolk. Con molta probabilità Anna venne mandata in Francia per la propria educazione alla corte della regina, ove ricevette una educazione appropriata per una dama dell’epoca.
Ma i venti di guerra anglo francese la fecero tornare alla corte di Enrico VIII ove pare abbia gettato una sorta di sortilegio sul Re e i giovanotti di corte. Ella fu sul punto di sposare uno di loro quando il cardinale Wolsey, agendo su istruzione del Re, intervenne per bloccare e proibire l’incontro.
La sorella maggiore Mary aveva goduto prima di Anna dell’onore di essere attraente per il Re, diventando sua amante.. E secondo alcuni se il padre Tommaso nel 1525 divenne visconte di Rochfort ciò fu grazie alla influenza di Mary su Enrico. Pare quindi che Anna non abbia sostituito la sorella nel cuore del Re fino almeno al 1526/27.
E’ molto difficile, dopo secoli, intuire le ragioni dell’innamoramento di questo monarca tanto capriccioso e testardo. Enrico infatti non era proprio abituato a ricevere dinieghi alle proprie richieste. E ciò nonostante Anna lo seppe tenere in attesa per sei anni, fintantoché cioè ella non fu sicura di divenire sua moglie e regina. Dal canto suo Enrico la desiderava, ma pubblicamente egli necessitava di un figlio maschio che fosse nato dal matrimonio, non fuori di esso. Egli doveva pertanto assicurarsi l’annullamento del matrimonio con Caterina prima di poter godere di Anna. E non è neanche facile capire perché fosse solo e soltanto Anna Bolena colei con la quale Enrico dovesse fare il tanto atteso figlio maschio. Una volta assicurata l’uscita dal matrimonio con Caterina non sarebbero infatti mancate di certo le candidate alla mano del Re
. E gli altri leader europei, con l’eccezione della Spagna, sarebbero certo stati fin troppo pronti a cogliere l’opportunità di sposare la sorella o una figlia del re d’Inghilterra. Pertanto un nuovo matrimonio internazionale avrebbe potuto facilmente essere organizzato. Ma doveva proprio essere Anna; tanto che Enrico le fu a suo modo fedele negli anni d’attesa fino al divorzio dalla proma moglie Caterina d’Aragona. Evidentemente Anna lo aveva catturato e il suo charme dev’essere stato potente. E aquesto nonostante alcune descrizioni dell’epoca risultino tutt’altro che lusinghiere: carnagione olivastra, viso lungo e qualche accenno ad una deformità della mano.
Ma Anna nella sua breve carriera si era fatta molti nemici e le fonti a noi sopraggiunte sono molto probabilmente rancorose. Lo stesso Enrico quando Anna era stata arrestata ed era vicina alla morte, lamentava di essere stato stregato. E non intendeva in senso figurato. Tuttavia la “MAGIA” di Anna con molta probabilità non era altro che spumeggiante vivacità, cioè un contegno in stridente contrasto con la solenne autorevolezza ostentata da Caterina d’Aragona negli ultimi anni della sua vita. E’ innegabile comunque che l’audacia del suo spirito arrivò a stuzzicare e persino negare l’ardente desiderio d
el volitivo monarca.
King’s Great Matter
La vicenda iniziò nel 1527. Caterina all’epoca era ancora molto popolare e Anna venne tenuta dietro le quinte con una certa discrezione. Ciò almeno sin quando Enrico, non riuscendo ad assicurarsi il risultato desiderato, non decise di accelerare le sue decisioni. Se avesse mostrato apertamente Anna come sua promessa sposa ciò avrebbe potuto pregiudicare il suo caso e seriamente danneggiare la sua reputazione. E questo anche perché’ Caterina era molto popolare.
Ma poi le notizie su ciò che bollisse in pentola iniziarono a filtrare lasciando intuire l’intendimento reale. E alla fine, nel 1530, ad Anna venne accordata la precedenza e il palese riconoscimento presso la corte. In tale periodo Anna, sebbene virtualmente ignorata da Enrico, ebbe varie spiacevoli frizioni con colei che stava per soppiantare. E l’anno successivo a Caterina fu ordinato di lasciare la corte. Anna a questo punto era la stella suprema e nel 1532 il suo status nobiliare venne elevato a livello di marchesa di Penbroke.
In tale veste accompagnò Enrico in una visita di stato in Francia ma le dame della corte francese evitarono di incontrarla ed intrattenersi con lei. Anche per questo fatto la pazienza di Enrico nei confronti della lunga attesa per il matrimonio giunse alla fine e subito dopo il ritorno dalla Francia, probabilmente attorno a metà settembre 1532, coerentemente con la sua ormai incrollabile certezza che il matrimonio con Caterina non fosse mai legalmente avvenuto, egli sposò Anna Bolena.
Un grande alone di mistero circonda questo matrimonio. Chi lo ha celebrato, dove e quando esso ha esattamente avuto luogo e chi furono i testimoni probabilmente non sapremo mai. Anche da Thomas Cranmer, che nel Maggio 1533 fu chiamato a giudicare sul matrimonio per dichiaralo valido, traspare una notevole vaghezza sulla data in una lettera da lui stesso scritta solo poche settimane dopo. Ma già all’inizio del 1533 era risaputo che Anna fosse incinta e il dilazionamento della notizia non avrebbe più potuto reggere. Inoltre, ai fini della legittimità, non importava se l’erede fosse stato concepito prima o dopo il matrimonio, bensì che la relazione dei genitori fosse regolare prima della nascita. Perciò gli eventi vennero affrettati.
In Gennaio Thomas Cranmer venne nominato presso la sede vacante di Canterbury, in Febbraio il Papa confermò il suo riconoscimento e in Marzo egli venne consacrato ed insediato. Nel frattempo il Parlamento aveva approvato una legge che negava al Papa ogni potere di intervento in casi di matrimonio relativi all’Inghilterra. E infine a Maggio Cranmer dichiarò ufficialmente nullo il primo matrimonio e vvalido il secondo.
Il 7 Settembre 1533 Anna diede alla luce una femmina. Fu il suo primo e più grande fallimento. Nessuno poteva allora prevedere il futuro regno trionfante di sua figlia Elisabetta. L’unica cosa che re Enrico poteva capire era il fatto che la crisi di successione che lui aveva così ansiosamente cercato di evitare, ora era ben lontana da una soluzione.
Anna non venne scartata immediatamente, ma Enrico fece ben poco per nascondere il proprio disappunto e le sue relazioni con la seconda regina iniziarono a deteriorarsi progressivamente. Il temperamento iracondo di costei finì per rompere l'incantesimo. Enrico iniziò a notare le altre donne e Anna, intuendo l'insicurezza della propria posizione, divenne sempre più spigolosa e difficile.
Già nel 1535 appariva chiaro che Enrico si fosse stufato dei bisticci con Anna e che solo un figlio avrebbe potuto salvarla. Ma il secondo, nonché finale, fallimento sopraggiunse nel gennaio del 1536, poche settimane dopo la morte della prima moglie/non moglie Caterina, con l’aborto del secondo figlio.
Dal punto di vista Reale il secondo matrimonio non aveva funzionato meglio del primo. E in effetti la storia ostetrica di Anna iniziava a divenire minacciosa come quella di Caterina. Era come se ci fosse una maledizione divina in questo matrimonio. Infatti il matrimonio con Anna Bolena, la sorella di Maria, ovvero colei che era stata amante di Enrico, si riteneva non apparisse agli occhi di Dio meno peccaminoso di quello contratto con Caterina, la vedova del fratello dello stesso Enrico.
In ogni caso due cose risultavano chiare: il Re non era più incantato dal fascino di Anna Bolena e, in secondo luogo, con Caterina morta costei rimaneva l’unico ostacolo tra Enrico ed un terzo, perfettamente valido, matrimonio.
E tuttavia è difficile capire completamente il rifiuto del Re verso una donna che egli aveva amato così appassionatamente.
Allo stato delle cose era possibile disporre sia l’esecuzione che l’annullamento del matrimonio ed Enrico fece entrambe le cose. Il fratello di Anna ed altri quattro cortigiani vennero arrestati ed accusati di essere stati intimi con la Regina. Solo uno confessò, sotto minaccia di tortura, ma ciò venne ritenuto sufficiente a condannarli tutti. Anna Bolena andò al patibolo il 19 Maggio 1536.
Due giorni prima della sua morte era arrivata la sentenza di annullamento del matrimonio, ma ciò non servì ad evitarle il patibolo. Enrico VIII era nuovamente scapolo quando il corpo senza testa di Anna Bolena venne sepolto senza cerimonie nella Torre di Londra.
Dieci giorni dopo il Re d’Inghilterra era nuovamente sposato con Jane Seymour, dalla quale nascerà il figlio maschio Edoardo VI.
[Libera traduzione dalla brochure THE SIX WIVES OF HENRY VIII (Piktin Pictorials Ltd 1971)]