diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
Con un tempismo encomiabile il Guanxj Net (network privato imprenditoriale valligiano) ha presentato l’ultimo libro di Rampini nella settimana del World Economic Forum tenutosi a Davos. L’aspetto glocal dell’evento sta nella sua perfetta puntualità. Il libro, del cui contenuto ho avuto cognizione solo attraverso un paio di presentazioni, anche televisive, è un attacco duro al sistema bancario internazionale per il suo sfrenato e cinico potere di condizionamento. Un potere cieco che dalla crisi del 2008 in particolare si sta rivelando letale per la stessa situazione globale. Un tema assolutamente centrale per il dibattito del W.E.F. che è iniziato a Davos il giorno dopo. Ad una parte della imprenditoria, quella piccola e dinamica, che rischia in proprio e compete sull’export, il messaggio radicaloide di Rampini piace e fa comodo in un momento in cui si sente ignorata, se non presa in giro, dal governo in carica. Valdagno è stata la prima piazza “local “ad organizzarne la presentazione con l’autore ed ha avuto il meritato successo. Complimenti quindi al Martini Drapelli network.
A Kiev il presidente Jankovic ha tentato una mossa di judo nei confronti della piazza ostile offrendo l’entrata nel governo ai leaders della contestazione. La mossa ha colto di sorpresa non solo i contestatori, ma anche i paesi europei che stanno manovrando quella vertenza. I media, impreparati, sono stati più di 24 ore senza dare in termini chiari la notizia, che invece è stata data subito da Russia Today, Al Jazeera ed altri. Le decine di inviati affamati di sangue rimarranno, mi auguro per gli ucraini, delusi: nessuna repressione di massa. L’amico Putin, alla vigilia di Sochi, non gradirebbe.
A Valdagno il Comune ha annunciato che i cittadini non sono tenuti a pagare la cosiddetta Mini-IMU ovvero l’integrazione/conguaglio alla tassa sulla prima casa demagogicamente abolita dai berlusconiani. L’aspetto glocal di questo fatto consiste nella smentita del mainstream nazionale che ha cavalcato la polemica fino all’accordo Renzusconi, per poi metterlo via improvvisamente dopo aver inutilmente allarmato i cittadini contribuenti onesti i quali non capivano se bisognava pagarla o no alla scadenza. Anche in questo caso è evidente che alla televisione non interessava informare, ma solo allarmare. Ecco un esempio che spiega dove nasce la cosiddetta antipolitica.
A Ginevra la delegazione siriana ha dato prova di tolleranza e lealtà accettando un incontro col mediatore ONU Lakhdar Brahimi in presenza dei manichini filoterroristi che pretenderebbero di rappresentare il popolo oppresso. John Kerry, che sulla Siria sta perdendo da un anno su tutta la linea, ha brigato per estromettere l’Iran dai peace talks, ma c’è riuscito solo in apparenza perché la delegazione Iraniana ha parlato della Siria a Davos, lì vicino sempre in Svizzera, con la piena attenzione della stampa mondiale. Ovviamente i nostri media filoamericani non l’hanno raccontata così, ma con un po’ di attenzione si possono trovare articoli, come quello su La Stampa, che informano dignitosamente.