Mladic all'Aia

Essendomi occupato, in alcuni precedenti post, del Tribunale dell’Aia per i crimini di guerra commessi nella ex Jugoslavia, non posso lasciarmi scappare la notizia di questi giorni. Mladic è apparso nel procedimento contro Karadzic, ma ha rifiutato di testimoniare. La stampa internazionale dà molto rilievo al suo rifiuto di riconoscere ogni legittimità al Tribunale e punta sull’effetto legato all’uso del termine “satanico” per definirlo. La cosa viene riportata nei titoli con particolare enfasi dalle agenzie arabe collegate ad Al Jazeera. In realtà non c’è niente di nuovo, non c’è alcuna vera notizia, se non il fatto che i due appaiono insieme per la prima volta dopo oltre dieci anni, ma sono sciocchezze da gossip. Il termine “satanico” fa colpo nella cultura islamica e fa un po’ ridere al razionalismo occidentale, apparendo esagerato anche ai cattolici.

Il vero problema è il riconoscimento di questi organismi internazionali e la tesi degli ex dirigenti serbi, secondo i quali il Tribunale è dominato dalla NATO. Quest’ultima con i suoi bombardamenti aggredì la Serbia e non si riuscì a formalizzare una inchiesta su di essi, come ricorda la stessa Carla del Ponte. In tal caso l’aspetto “satanico” del processo in corso starebbe nel fatto che L’aggressore starebbe processando gli aggrediti.

Queste però sono considerazioni generali, se non generiche, mentre i fatti strazianti di Srebrenica rimangono e se non verranno puniti l’umanità, nell’era globale, perderà un appuntamento storico con la giustizia.