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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

le speranze di BERNIE

 

 

 

[21 Aprile 2020]

Il NYT di oggi ospita in prima pagina un articolo di Bernie Sanders. E’ la prima volta che posso rapportarmi direttamente col suo pensiero per cui, incuriosito, mi annoto alcuni appunti di traduzione. (Così mi tengo sveglio un po’ del mio inglese fai da tè).

 

 

Le fondamenta d’America si sgretolano. 

 

L’America è il più ricco paese della storia mondiale, ma ciò, nell’era delle disuguaglianze di massa su redditi e salute, risulta sempre meno significativo per la sua gente. Vale per tutti quelli che non arrivano a fine mese, per quei 40 milioni che vivono in povertà, per gli 87 milioni che non hanno assicurazione o sono sotto-assicurati e per il mezzo milione di barboni.

Nel bel mezzo di questa doppia crisi (pandemia e tracollo) diventa imperativo riesaminare i fondamenali della nostra società, capire perché essi stanno franando e mettersi a lottare per una nazione più giusta.

L’assurda crudeltà del nostro sistema di assicurazione sanitaria privata ci appare ora lampante: ci sono dieci milioni di americani che mentre perdono il lavoro stanno perdendo anche l’assicurazione sanitaria.  Questo è ciò che accade quando l’assistenza sanitaria viene vista come un benefit occupazionale e non come un diritto. Più che avanziamo verso l’uscita dalla pandemia e più abbiamo bisogno di approvare una legislazione che finalmente garantisca le cure sanitarie ad ogni uomo, donna e bambino, occupato o disoccupato di ogni età. La pandemia ha anche resa evidente tutta l’irrazionalità del sistema corrente: incredibilmente nel mezzo della peggior crisi sanitaria della storia moderna migliaia di operatori sanitari vengono licenziati e molte cliniche e ospedali sono sul punto di fallire e chiudere. In verità ora si vede chiaramente che non abbiamo un vero e proprio “sistema” sanitario, ma solo una rete bizantina di istituzioni medicali, dominate dai piani di profitto delle compagnie assicurative e farmaceutiche. L’obiettivo del nuovo tanto auspicato sistema sanitario, il Medicare for All, dev’essere quello di fornire assistenza sanitaria a tutti in ogni regione del paese, e non miliardi di profitti per Wall Street e industrie.

 

E’ vero che il virus colpisce tutti ovunque senza riguardo per reddito e status sociale. E’ stato diagnosticato il Principe Carlo d’Inghilterra e il primo ministro Boris Johnson è appena stato dimesso dall’ospedale. Prendono il virus e muoiono anche o ricchi, ma è altrettanto vero che i poveri e i lavoratori si ammalano e muoiono in misura maggiore dei ceti abbienti. E questo è vero specialmente nelle comunità afroamericane.

Le disparità nell’esito delle esposizioni a virus sono il risultato diretto non solo di un sistema sanitario ingiusto e inefficace, ma anche di una economia che punisce terribilmente i poveri e i lavoratori del nostro paese.

In aggiunta a milioni di famiglie con basso reddito e prive di assicurazione il virus si mostra vizioso ed incredibilmente opportunistico nell’attaccare persone con pre-esistenti complicanze e un sistema immunitario indebolito. E sono i poveri e i lavoratori che per varie ragioni socio-economiche si trovano oggi in questa esatta condizione. Diabete, dipendenze, obesità e stress, pressione sanguigna, asma e disturbi cardiaci rendono più vulnerabili al virus. I poveri e il lavoratori hanno aspettative di vita inferiori ai ricchi e questa tragica ingiustizia diventa sempre più vera con questa pandemia.

Inoltre, mentre i sindaci, i governatori e i dottori ci dicono di restare isolati in casa e invitano i ricchi ad andarsene nelle seconde case situate in aree meno popolose vediamo che i poveri e i lavoratori non hanno queste opzioni. Quando fatichi ad arrivare a fine mese e non riesci a pagare le cure mediche della famiglia, stare a casa non è una opzione perché se vuoi dar da mangiare alla tua famiglia e pagare l’affitto devi andare a lavorare. E per chi lavora ciò significa incontrare altre persone alcune delle quali portatori di virus.

 

Ma se c’è qualcosa di buono in questa orribile pandemia è che molti cominciano s ripensare gli assunti basilari del sistema di valori americano. Possiamo continuare ancora per molto sulla via di questo avido capitalismo libero in cui tre persone posseggono più risorse della sottostante metà della nazione mentre decie dmigliai vivono in condizioni economiche disperate, lottando per portare il cibo in tavola pagando casa e scuola cercando dimettere da parte qualche dollaro per la pensione? O non dobbiamo invece procedere su una strada radicalmente nuova?

 

Nel corso della mia campagna presidenziale ho cercato di seguire le tracce del Presidente Franklin Delano Roosevelt, il quale, negli anni ’30 e ’40 comprese che in una società completamente libera i diritti economici devono essere considerati diritti umani. Ebbene questo era vero 70 anni fa come lo è tutt’oggi.

 

Ora io farò tutto ciò che è in mio potere per unire questo paese e dare sostegno a Joe Biden nel suo sforzo di sconfiggere il più pericoloso presidente della storia d’America. E continuerò a sostenere con forza che dobbiamo affrontare le disuguaglianze che hanno contribuito all’ascesa di Donald Trump [un presidente] la cui crudeltà ed incompetenza sono costate la vita in questa America della pandemia.

 

Ma una semplice opposizione al signor Trump non sarà sufficiente; noi avremo bisogno di articolare una nuova direzione di marcia per l’America. La nuova America per la quale noi lottiamo dovrà porre fine ai salari da fame e assicurare posti di lavoro a retribuzione decente per tutti coloro che sono in grado di lavorare.

L’America non può essere competitiva nella economia globale e restare una democrazia forte senza assicurare una educazione di qualità, dalla materna alle superiori, a tutti gli americani.

Il paese dovrà intraprendere un massiccio programma di costruzioni che ponga fine alla condizione di senzatetto e consenta a tutta la nostra gente di vivere in abitazioni sicure e convenienti.

Dobbiamo accertarci che le nostre comunità siano libere dall’inquinamento dell’aria e dell’acqua e che guideremo il mondo nella lotta contro la minaccia esistenziale del cambiamento climatico.

Dobbiamo amare e rispettare i nostri anziani e accertarci che tutti gli americani abbiano un sicuro e dignitoso pensionamento.

Io mi sono stancato dei politici e degli esperti che ci ripetono quanto sia difficile realizzare cambiamenti fondamentali nella nostra società: “sembra sempre impossibile finché non viene fatto” pare abbia detto Nelson Mandela. Ebbene diamoci da fare e rendiamolo fatto.

 

                                                                                      - òòò -

Mi pare forte nell’analisi della incapacità strutturale del sistema americano di assicurare protezione sanitaria e occupazione. Altrettanto efficace è la denuncia della invadenza e pericolosità di Assicurazioni e industria Farmaceutica i cui interessi stanno alla base della condizione di pericolo in cui si trovano ora i poveri e i lavoratori americani.

E’ chiaro che si tratta di un socialista che propone con chiarezza una revisione alternativa al sistema di valori che guida il capitalismo liberista americano. Un politico schietto che conta sui ceti poveri e sui lavoratori per produrre una svolta di sistema.

Nella parte centrale del suo intervento egli invita all’unione con la battaglie elettorale di Joe Biden contro Tump e indica le contropartite necessarie per questo appoggio: rilancio della riforma sanitaria di Obama, scuola, casa, lavoro e pensioni in un ambente pulito e sicuro.

Egli ama l’America e ama gli americani, sa che cambiare si può e invita tutti a farlo ora difronte alla minaccia pandemica.

 

Che il destino sia generoso con chi ama la speranza.

 

 

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