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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

ACCIAIO

Si dirà: ma i tumori? I tumori sono veri e sono gravi, ma haimè non da ora. Si dirà: e la corruzione per continuare a produrre inquinando? Tutto vero secondo me, ma non è nota solo dal 2011… Vuoi vedere che il sistema mediatico-istituzionale si è svegliato quest’estate dopo un innocente torpore pluridecennale e ha improvvisamente scoperto che a Taranto si muore di tumore più che altrove? Cos’è, sono finalmente arrivati i buoni? No, è più realistico supporre che alcuni gangli occulti del sistema abbiano deciso di attivarsi oggi e non ieri per interessi strategici non dichiarabili né ieri né oggi.

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In queste ore di emergenza il sistema mediatico-istituzionale è impegnato in una spericolata manovra di accerchiamento ed isolamento della magistratura tarantina. Occorre una sorta di svolta autoritaria che riporti la situazione sotto controllo dell’ esecutivo e a questo fine il Governo comincia ad ammettere qualcosa lasciandoci intravvedere qualche retroscena della vertenza.  Clini, sapendo che il decreto in corso di preparazione dovrà poi passare in Parlamento comincia a parlare chiaro.

Io spero che la democrazia e la divisione dei poteri resti salda, ma ammetterei che c’è un problema di invadenza. L’obiettivo di chi sostiene (nel senso che usa strumentalmente la sua rigidità) la magistratura è in realtà quello di sottrarre la capacità produttiva all’Italia per favorire altri produttori. E chi sono? Clini parla di paesi emergenti che non rispettano l’ambiente, ma forse sono anche paesi europei come la Grecia e la Germania. In ogni caso è opportuno tenere chiaro che se l’Italia vuole rilanciare il PIL non può mollare l’acciaio. E altrettanto chiaro dev’essere che se vuole tenere la propria capacità produttiva nel lungo periodo deve lanciare ORA un processo di ammodernamento e adozione dei futuri standard ambientali, per essere più forte sul tavolo negoziale della futura divisione internazionale del lavoro. In sede WTO è più difficile assegnare certe produzioni ai BRICS se essi non sono ancora pronti a produrre nel rispetto degli standards globali di emissione. E tale posizione diventerebbe inoppugnabile qualora l’Italia avesse già pronto l’impianto prima degli altri. L’Italia deve però fare un balzo felino e mostrarsi più veloce dei tedeschi e dei francesi.  Alla UE  basta tenere le quote di produzione acciaio entro i propri confini, non interessa che esse siano fatte in Italia o, ad esempio, in Grecia. Anzi una Grecia dotata di impianti di tale portata sarebbe più credibile per finanziare il debito perché risulterebbe più solvibile in prospettiva. Inoltre non bisogna perdere di vista che l’Europa non può permettersi una sovra-produzione di acciaio perché deve evitare che i prezzi vadano sotto i SUOI costi di produzione. A occhio mi pare che la Germania la stia già vedendo così. Ed è quindi possibile che nella UE si stia facendo strada un ragionamento del tipo chiudere Taranto per aprire in Grecia, quindi criminalizziamo. E da qui prende il via la battaglia… e si può cominciare a piangere i morti di cancro dopo che si è fatto finta di non vederli per decenni. Qualcosa del genere succedeva nella valle del Chiampo qualche decennio fa. Allora facevo il sindacalista e ricordo ancora il profondo nero che permeava il mio cuore difronte alle inerzie del sistema. Allora molti operai e sindacalisti denunciarono l’insostenibilità di una certa situazione sanitaria, ma ci fu il rol-call istituzionale e la politica coprì tutto. E noi dovremmo indignarci per le morti di cancro solo quando ce lo dicono loro?

 

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Certo che il sistema di controllo intercettivo del quale sono state dotate le magistrature in anni recenti fa saltare i vecchi metodi di copertura e assegna a questo potere istituzionale, la magistratura appunto, un notevole vantaggio rispetto al vecchio modello di politica in cui si potevano dire le cose inconfessabili in privato e coprirle con solenni dichiarazioni in pubblico. Spero che sia finita e spero anche che ci resti l’acciaio. E’ troppo? Dobbiamo accettare il salta-finestra o la minestra ? NO; io dico di no. Se l’Italia è quella che volevano mio padre e mio nonno da questa vicenda saprà uscire con l’acciaio e senza tumori. Altrimenti tra pochi anni saremo tutti alla fame, non solo gli operai di Taranto.

                                                                                          

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Anche per questo occorre una nuova politica. Una politica in cui chi rappresenta gli interessi civici non è più un mestierante, ma un cittadino onesto, con tutta la sua ingenuità, ma anche tutta la sua integrità, al quale venga dato il potere necessario perché faccia il rappresentante del nostro interesse generale. Ma che lo faccia solo pro tempore e abbia un ruolo di controllo ed indirizzo senza cointeressenze nell’esercizio delle competenze amministrative. A me sembra un ragionamento facile da capire, ma pare proprio che non entri nella testa neanche di persone serie e preparate, persone che però purtroppo dopo decenni di privilegi insostenibili ci stanno perdendo di vista.

 

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