Ieri Casaleggio è andato a Cernobbio ove ha tenuto una relazione dal titolo: “New media and the politics of the future”. Sul Web il giorno dopo si possono rintracciare le varie opinioni. (vedi qui, quo,)
E’ un episodio che mi conferma (vedi qua) le opinioni che mi sono fatto sui cambiamenti della politica, anche locale.
La stampa italiana prova a metabolizzare il messaggio e come al solito lo travisa. Gli inviati buonisti nei suoi confronti lo indicano come un discorso degno di attenzione, certamente innovativo nel campo della comunicazione politica. Ma è una versione moderata di un messaggio in realtà molto più radicale: siamo giunti al “tipping point” della vecchia politica, quella tronfia, corrotta e supercostosa fondata sui media tradizionali. Un sistema il cui ciclo è finito. Quello evidenziato dal successo del M5S non è affatto un problema di aggiornamento delle tecniche di comunicazione della politica, è l’annuncio profetico di una rivoluzione. Una rivoluzione, si sa, che farà i suoi morti, taglierà le teste e non sarà indolore. A saperlo già, ma fingendo di ignorarlo, sono proprio i giornalisti televisivi coi quali ieri si è consumato uno scontro simbolico. Casaleggio non li ha voluti e non ha concesso domande. Del resto il Forum Ambrosetti di Cernobbio è tradizionalmente a porte chiuse, ma con i politici e gli ospiti di onore di solito si concedono tra una relazione l’altra.
E’ questo che oggi può cambiare. Non tutto d’un tratto ovviamente, ma inesorabilmente. La mediazione del ceto buro – informativo può essere saltata. I cittadini possono informarsi in modo nuovo. E lo faranno. In America, dove Obama ha vinto usando soprattutto internet, il numero di ore giornaliere pro-capite passate sulla rete ha superato il numero di ore passate sulla TV. Le organizzazioni storicamente più sensibili ai cambiamenti del potere, come ad esempio i gesuiti, e la chiesa cattolica in generale, lo stanno già facendo. I conservatori del vecchio sistema, che è ancora protettivo, tenteranno una dura resistenza. L’enorme ceto orwelliano tenterà infatti l’ibridazione. Cercheranno di innestare i vecchi media nella rete, la quale ovviamente non è ancora annichilita e può dare l’impressione di essere efficace, ma è finita. E’ solo questione di tempo.
Un altro messaggio travisante è quello di Monti e Letta: “discorso interessante”. E’ un segnale al sistema mediatico codino affinché abbassi il livore. Bisogna infatti ammansire il lupo cattivo per poter estrarre dalla sue membra una nuova risorsa strategica: una politica che costa meno. Se si può infatti arrivare oltre il 25% (che è ormai a dimensione standard dei partiti larghintesi) è bene capire come si fa perché qui i soldi sono finiti.