diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
Grazie amiche/ici zerocomments. In questi ultimi giorni mi avete visitato più del solito, tanto che l’amministrazione di Over – blog.it, la piattaforma di servizi web che mi ospita, mi ha mandato un link perché prevede una ulteriore crescita di visitatori. Secondo tale proposta potrei aprire le mie pagine a qualche inserzione pubblicitaria realizzando addirittura del denaro. Haimè, spero di non deludere nessuno, ma anche ammesso che fosse vero non mi interesserebbe proprio niente. Io scrivo, ma soprattutto leggo, per altre ragioni.
Come ho già detto all’inizio del blogging, quando commento libri non intendo fare recensioni, ma descrivere la mia lettura perché intendo, o mi sforzo di intendere, LA LETTURA come un’attività molto creativa: qualcosa che produce esperienza. A volte l’esplorazione di un testo è un’avventura, un’escursione in un territorio fatto di libertà e fatica. E approdare a qualcosa che il testo contiene, magari nell’inconsapevolezza dello stesso autore, è l’emozione più forte. Nei miei migliori momenti di lettura sono come un rabdomante che spazia sopra il testo alla ricerca di ciò che sta sotto e se sento qualche corrente è fatta: godo e fremo da solo, senza ragione, senza spiegazione. Non sempre poi verifico che sotto c’era effettivamente qualcosa, ma mi porto dietro una sensazione che segna quel punto, quell’autore. Una sorta di bandierina emotiva piantata sopra un territorio che in realtà è solo testuale, virtuale se volgiamo. Anche perché in effetti non è che sia un particolare punto del testo che quella bandierina segnala, a colpirmi non è un punto specifico del testo intendendo con questo un luogo fisico di quella carta stampata, ma piuttosto un luogo in senso concettuale, un punto particolare del logos, sopra il quale, come il mio cane Barce quando fiuta qualcosa sottoterra, devo fermarmi e cercare, scavare. Anche se poi, come avviene nella maggior parte delle volte, né io né lui troviamo niente. Ma a volte quelle tracce, quelle bandierine fissate nella mia mappa mentale, sono indelebili e l’autore di quel testo diventa un’entità mitica, legata ad un’esperienza emotiva il cui solo ricordo è gratificante… e se poi c’era effettivamente sotto qualcosa allora abbiamo l’appagamento, lo shock intellettuale. Non uso altri termini di natura sessuale perché violerei la qualità di ciò che voglio dire, ma certo che l’emozione è forte, coinvolgente e duratura. Appagante e perfetta.
Ecco, è questo che cerco con queste pubblicazioni su web, cerco di esternare un’esperienza interiore… mi rendo conto che forse è un po’ illusorio e feticistico e forse si tratta solo di tracce un po’ nevrotiche disperse nella blogosfera come messaggi in bottiglia. In ogni caso è una cosa che mi piace e penso di continuare fin che non mi stufo. E quando cambierò idea, cambierò idea. Un saluto.