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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

panem et circenses

Stalino PravdaLa morte di Lucio Dalla emoziona il sentimento nazional popolare e permette al sistema un attimo di respiro. Nonostante gli scontri siano ripresi e si stiano diffondendo (qui a Valdagno la notte scorsa si sono determinati degi incendin dei cassonetti) I telegiornali, seppur colti di sorperesa, si allineano tutti in poche ore: a lui (Dalla) i titolo di testa. Molte belle parole su di lui, i suoi versi e la sua musica, tutta roba che certamente tocca le corde malinconiche della mia generazione, un po’ come De Andrè. Ma per ora nessuno coglie che con lui se ne va il miglior testimonial della verità sulla morte di Tenco. Fu lui infatti e non Dalida come si scrisse, a scoprire il corpo di Luigi quelle notta all’Ariston e probabilmente a dare l’allarme. Qualcuno potrà pensare che non è importante, ma per me si sbaglia e spero che un  giorno lo vedremo.

 

Nel frattempo Monti continua la delicata tessitura anticrisi nella UE. Fischia il compact e infuria la bufera. La mafia con Matteo sempre libero, è sempre più incazzata perciò cerca dei buchi tra l’opposizione sociale nei quali infilarsi. In questo è favorita anche dai nuovi servizi del CNT libico che è nato con un imprinting anti italiano. La relazione dei servizi segreti di D’Alema lo conferma. (Ma ovviamente per capirlo dai giornali occorre una esegesi specialistica). Bersani però apre la porta del PD ai Notav e risponde ai giornalisti che il PD accoglie il movimento se isola i violenti (cioè la mafia e i nuovi servizi segreti Quaedisti). Speriamo bene. 

Analogo atteggiamento rifondarolo, ma col più uno antigovernativo: rinunciare alla Tav.

 

Infine segnalo che oggi è uscito SETTE  del Corriere della Sera con un segnale forte di riabilitazione di Feltrinelli. Penso che avrò modo di ritornarci.

 

                                                              *

 

Bersani insiste per una chiara presa di distanza da parte dei leader nei confronti delle componenti violente del movimento. Verissimo. E’ quello che mi preoccupa della vicenda...

 

Il problema di quella vicenda è la militarizzazione. I sindaci non contano più niente proprio per tale ragione. Ora la vicenda richiede una decisione governativa, e si scomodano anche i ministri francesi. da un lato l’interesse nazionale che giustifica il dispiegamento delle forze dell’ordine in quella proporzione. E il fatto che questa operazione (la militarizzazione) sia stata disposta e gestita da un ministro leghista (Maroni) che dovrebbe ripettare le prerogative del territorio fino a minacciare la secessione mi fa sospettare che in realtà vi possa essere su questa vicenda e su quel progetto una cogenza sovranazionale. Per non dire addirittura una giurisdizione non completamete libera delle nostra Repubblica. Già si sa che i trattati internazionali per costituzione non vengono sottoposti al vaglio popolare (referendum ecc.), e questo è un retaggio che ci viene dall’esito della seconda guerra mondiale, ma qui abbiamo anche una particolare aggressività. Lo scenario militare estromette i valligiani da ogni decisione sul progetto e questi di conseguenza si adeguano e lasciano che i violenti gli facciano da battistrada. Da qui deriva il pericolo che non vi sia una presa di distanza dall’antagonismo violento e la conseguente involuzione verso la strategia della provocazione poliziesca.

 

Gravi ma stabili. E’ l’eufemistica espressione che si usa per definire le condizini di vita di Luca e che sostituisce quell’altra, vergognosa, del “coma farmacologico”. In realtà è una espressione che si presta anche per definire le condizioni del progetto TAV. Un coma farmacologico presuppone che ci sia qualcuno che i farmaci continua a fornirli e se poi c’è anche una macchina che fa respirare muovendo meccanicamente i polmoni, allora è chiaro che siamo all’accanimento. Del resto se quella volta Pinelli fosse stato riportato in vita con defibrillatore e tenuto in coma farmacologico per una quindicina di giorni, si sarebbero evitate tante manifestazioni e tante rogne politiche.

 

Vorrei sbagliarmi ma penso che su questa vicenda, dal punto di vista della sovranità nazionale siamo messi peggio che sulla vicenda Dal Molin di Vicenza. La differenza la fanno le tecniche usate per il controllo anti Nimby In ogni caso si sta applicando il vecchio adagio "panem et circenses". Il circense oggi è stato trovato (povero Lucio Dalla), ora speriamo che non venga a mancare il panem...

 

 

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