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diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni

Pensierini di Natale. Dalle false primavere arabe ai tristi inverni dell'Occidente

assad-ibrahimi.jpg[24.12.2012]

Lakdar Brahimi in Syria.

Continua la campagna antisiriana di bufale da guerra. Ora si richiama l’attenzione della pubblica opinione attraverso titoli al gas SARIN per rifilare la bufala di ieri, che evidentemente non ha avuto molto successo, quella sul “bombardamento del panificio”. Ma davvero un giornalista può credere che uno stato, per quanto autoritario, mobiliti dei Jet sotto i riflettori di tutto il mondo per bombardare i suoi civili che fanno la coda per il pane?

Mi stupisce che cazzate del genere vengano riprese da giornali come Il Fatto Quotidiano. Oggi a pagina 19 Roberta Zunini mostra una certa distanza dal giornalismo di qualità con un pezzo di pura propaganda da giornaletto liceale. Tutto il pezzo ruota attorno al tentativo di riconfezionare l’unica notizia rilevante per la situazione siriana: il nuovo tentativo di mediazione promosso su iniziativa russa. Se avesse successo il piano di pace del quale si è fatto portatore Lakdar Brahimi il conflitto cesserebbe senza che tutti i soldi investiti dal Qatar, dagli USA ecc. siano serviti a qualcosa, tranne che far morti. E ciò ovviamente non è gradito a chi sui morti ci vive. Da qui derivano le motivazioni dell’attentato e bisognerà aspettare mesi per averne notizia attendibile.

Detto questo, però, i morti in Siria ci sono davvero ed è a chi soffre per quelle perdite che dedico un pensiero di profondo rispetto. 

 

 

 

 

[25.12.2012]

Yes, may peace spring up for the people of Syria, deeply wounded and divided by a conflict which does not spare even the defenceless and reaps innocent victims. Once again I appeal for an end to the bloodshed, easier access for the relief of refugees and the displaced, and dialogue in the pursuit of a political solution to the conflict.

Queste le parole, tra le altre,  del Papa alla tradizionale benedizione urbi et orbi. Testimoniano un impegno che sul terreno diplomatico equivale a sostenere la mediazione Brahimi.

Questa volta, a quanto pare, a prima vista la stampa italiana ha annunciato il messaggio di pace in modo corretto. Il Messaggero almeno si è comportato bene (Vedi), contraddicendo il conformismo atlantista della nostra informazione televisiva, la quale ha preferito (anche Rai News 24 pensa un po’) mandare i pezzi preconfezionati distribuiti dalla NATO. Il bello è che la televisione italiana, Stato concordatario non dimentichiamo, ha riportato la notizia sulla Urbi et Orbi dicendo che il Papa ha sì fatto un appello per la pace, ma senza dire che ha nominato per prima la Siria.

In ciò il nostro Paese si è comportato peggio della informazione israeliana, dellaCNN, e dei siti  specializzati in critiche alle posizioni NATO dove addirittura appaiono articoli tranquillizzanti. Tra questi  mi interessa l’analisi di Thierry Messyan che riporta analisi legate al punto di vista russo, analisi dalle quali emergerebbe una alta probabilità che l’APOCALISSE SIRIANA venga evitata.

Ora, perché sarebbe avvenuto uno spostamento favorevole ad Assad sullo scenario internazionale? Forse per ragioni di politica interna con un Obama che non può permettersi nuove escalations. Così almeno la vede questointeressante articolo.

Certo che con la vicenda egiziana siamo passati dalle primavere arabe all’inverno antioccidentale dei Fratelli Mussulmani. E ciò rappresenta un indubbio insuccesso della Clinton e di chi ha cavalcato strumentalmente l’insorgenza civica nordafricana. Mi piacerebbe sinceramente, e questo sì che sarebbe un sentimento natalizio, poter pensare ad un azzeramento temporaneo del conflitto da parte  USA connesso con l’annuncio della nomina di John Kerry a segretario di Stato in sostituzione di Hillary Clinton. Mah! Speriamo bene e teniamo d’occhio la situazione confidando nel 2013. Senza però coltivare grandi illusioni: i potenti alla fine si mettono sempre d’accordo per perpetuare il potere e qui non si può escludere che tutto finisca con una divisione della Siria in due stati nel 2014…

 

[26.12.2012]

25 Dicembre, è nato il Signore. A noi cresciuti in area culturalmente cattolica risulta poco noto che anche all’interno del mondo cristiano vi sono profonde divisioni sul tema della data di nascita di Gesù di Nazareth. Una grande area del mondo cristiano infatti, la Chiesa ortodossa, celebra la nascita di Gesù in Gennaio. E forse anche la stessa dicitura “di Nazaret” oppure “Nazareno” non ha fondamento storiografico.

Me lo ha ricordato oggi l’edizione israeliana di Google News. Ero infatti andato a vedere come avevano passato il Natale a Tel Aviv e ho visto che in effetti laggiù esso è un giorno lavorativo come gli altri e non è un granché importante. I cristiani in Israele sono in tutto meno di duecentomila, ma hanno, per quanto concerne la festività natalizia, un alleato di una certa consistenza nella comunità di ebrei russo-nativi i quali celebrano tradizionalmente la festività natalizia. Il natale israeliano ha però una certa importanza per il flusso turistico con la Messa di Mezzanotte in Betlemme. Ciò determina una certa attenzione culturale e un certo interesse per il mondo cristiano da parte della comunità israeliana.

 

 

 

 

Prima o poi oriente ed occidente dovranno giungere ad una comune datazione degli eventi storici, ma per il momento anche quest’anno i natali cristiani saranno due: quello cattolico e quello ortodosso. Speriamo almeno che tra queste due date venga davvero la pace e che, alla faccia della TV italiana, la mediazione Brahimi abbia il successo che merita.

Assad-John-Kerry-April-2010-AP.jpg

 

 

 

 

 

 

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