diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
Penso che il pesante stallo che sta vivendo il nostro sistema politico sia in buona parte il risultato di piani di contrasto d’intelligence. Penso in particolare ad Inghilterra e Francia i quali hanno urgente bisogno di ridimensionare il ruolo ENI nel Mediterraneo, ma non sarebbero gli unici. C’è infatti anche una dialettica di interessi tutta interna ai grembiulini europei e vaticani. Ma qui è inutile perdersi in complicate dietrologie, tanto non ci crede nessuno (tranne gli addetti ai lavori, i quali peraltro fanno finta di non crederci e alimentano ritualmente il solito anatema anticomplottista).
Quindi lascio perdere e mi limito ad annotare che ci troviamo in una fase in cui viene enfatizzato il rischio legato al Cyber Crime per accelerare provvedimenti di controllo sulla rete. Ad avere interesse a questa strategia, e anche una certa urgenza, sono molti centri militari e finanziari che si confrontano sul terreno dei servizi di Home Banking e Posta Elettronica certificata. Per fare un esempio la messa fuori uso dei server delle banche cipriote le scorse due settimane è servito a paralizzare il loro home banking e favorire o tutelare, a seconda del punto di vista, i capitali russi.
Ho già postato circa il convegno ASPEN (Giulio Tremonti) a porte chiuse con ENI (Scaroni?) e il Direttore del DIS (Dipartimento Informazioni Sicurezza, 2007) tenutosi dopo le dimissioni di D’Alema dal COPASIR. E’ in corso la predisposizione di una bozza di Convenzione con le aziende private che operano in zone pericolose. Ma potrebbe trattarsi anche di un modello di collaborazione tra privati, multinazionali e servizi segreti statali da sperimentare e porre sul tavolo del futuro governo. Certo che se ci fossero D’Alema o Amato la riuscita di questa operazione sarebbe assicurata… Ma forse i grembiulini del Bildeberg preferirebbero la Bonino perché garantisce meglio i margini di autonomia dell’Italia dal Vaticano e concederebbe meno tempo alla CEI per lo scorporo dei beni ecclesiastici non di culto. Operazione quest’ultima auspicabile in vista della futura tassazione patrimoniale.
Mah, vedremo… anzi ne vedremo delle belle.
Cosa sceglierà il prossimo governo tra il prelievo forzoso, (nella sua forma aggiornata di baylout tipo CIPRO) o rateizzazione degli stipendi pubblici? In ogni caso a realizzare la misura che verrà scelta dovranno essere tecnici graditi in sede UE. Pertanto il prossimo governo, comunque mascherato, sarà cripto-tecnico.
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Una seconda annotazione importante riguarda l’esperimento cipriota. A tal proposito traggo da IlSole24Ore spunti per seguente la seguente cronologia della crisi:
25 Giugno 2012 Cipro chiede aiuti all’EU perché le banche hanno subito perdite a causale greca (ristrutturazione del debito) per un importo localmente enorme, pari al 25% del PIL.(4,5,MLd). Si stima il costo del salvataggio: 17 Mld.
5 Novembre 2012. Qui sta il punto: Der Spiegel pubblica stime dei Servizi Segreti tedeschi in base alle quali cittadini russi (gli oligarchi) hanno investito l’anno precedente qualcosa come 21 MLd di Euro a Cipro. Moddy’s stima la cifra molto superiore: 31 MLd.
16 Marzo 2013 l’Eurogruppo annuncia un accordo su un pacchetto di aiuti che prevede la tassazione dei depositi, anche sotto i 100.000 Euro. L’accordo viene respinto alla grande due giorni dopo dal parlamento cipriota.
21 Marzo la BCE (Draghi) lancia un ultimatum in cui dichiara che il 25 Marzo alle ore 24 sospenderà il flusso monetario di aiuti a Cipro verso le banche.
22 Marzo 2013 il parlamento di Cipro vota un progetto di legge sul fallimento delle banche e sulle restrizioni ai movimenti di capitale (per impedire che i russi si riportino a casa i rubli. Nota: sono i giorni dell’attacco SpamHouse, che verrà tenuto nascosto per cinque gg)
23 Marzo 2013 a Londra muore Berezovsky Boris, storico oligarca anti Putin.
24 Marzo 2013 durante la notte Eurogruppo annuncia l’intesa con Cipro. Fallimento di una banca (Laiki Bank) e ristrutturazione (accordo di concordato prefallimentare) della Bank of Cyprus. I depositi euro/rubli dei correntisti russi (e non solo russi ovviamente, ma questi sono quelli critici) subiranno un baylout che mette in gioco perdite oscillanti tra il 30 e il 60% del capitale depositato. Ufficialmente la parte eccedente viene solo congelata per subire una conversione forzosa in titoli di ricapitalizzazione dell’istituto di credito, ma la sostanza non cambia.
In ogni caso il prelievo forzoso originariamente pianificato sui depositi sotto i 100.000 Euro non è passato, ma è passata la linea del fallimento bancario. Una misura di tipo social-populista meno adatta alla situazione italiana per la notevole patrimonializzazione del nostro sistema bancario, e per l’intreccio con i beni ecclesiastici.
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