diario di lettura e scritture semiserie by Francesco Boschetto. Brevi recensioni
Elvis Presley è morto il 16 Agosto 1977 alle 13:30. Curiosità: è morto esattamente come Pacciani. Steso su pavimento con i pantaloni del pigiama calati. Una gran pozza di vomito che impregnava ampiamente il tappeto di lana, accoglieva il suo viso.
I soccorritori, chiamati da una giovane che aveva dormito con lui, hanno tentato la rianimazione fino alle 15:30, poi hanno desistito. Penso che abbiano usato il BLS/D e la Cardio Pulmonary Resuscitation, anche se il protocollo non era ancora stato definito formalmente in sede OMS. Penso sia stato usato il defibrillatore perché la clinica intervenuta doveva dimostrare di aver fatto tutto il possibile per impedire la morte, altrimenti, considerato il soggetto, sarebbe stata citata dalla compagnia assicuratrice per omissione. La compagnia infatti in caso di morte doveva sborsare una cifra enorme in favore della figlia di Elvis, Lisa Marie che aveva 9 anni.
Penso che la giovane concubina temporanea Ginger Alden abbia dichiarato di non aver fatto sesso con lui perché consigliata da chi le ha spiegato che in tal modo si liberava dal sospetto di avergli causato una crisi cardiaca durante il rapporto. Anche su questo infatti avrebbe speculato la compagnia assicuratrice.
In quell’anno stesso, i Bee Gees lanciarono un grande successo mondiale collegato con l’uso del defibrillatore: la canzone staying alive. Ebbene oggi sappiamo che quel pezzo contiene un refrain studiato scientificamente per dare il ritmo della resurrezione cardio polmonare. Quel famoso Ah, ah, ah, ah! Staying alive! Infatti salva la vita. Staying alive, ne senso della canzone, non significa affatto sii vitale e divertiti il sabato sera con la musica disco, significa: usa il defibrillatore, mona!
La morte di Elvis fu un fatto eclatante dall’impatto emotivo globale, che i comunicatori delle compagnie di assicurazione, o meglio la loro lobby presso OMS, sfruttarono sapientemente per lanciare il marketing BLS/D che era stato messo a punto nelle sperimentazioni condotte segretamente all’interno dell’Army. Allora non esisteva ancora la regolazione digitale dei sistemi, occorreva istruire gli operatori umani. E i testimonial lanciarono lo spot informativo.
Mancavano sette anni al 1984. Nel 1977 il rock star system era già perfettamente integrato col nascente nuovo mondo orwelliano.
Il collegamento tra i Bee Gees ed Elvis è di natura simbolica e sta nel fatto che lui, morto d’infarto, aveva lanciato la pulsazione cardiaca nella musica. L’inizio di Jailhouse rock infatti, costituisce un pattern ritmico che riproduce la sincope cardiaca. La stessa cosa vale per il riff iniziale di staying alive. In entrambi quei riff si ausculta un cuore battente.
Probabilmente Elvis, come Pacciani, sentì l’aritmia dell’attacco cardiaco mentre era seduto sul vater, oppure c’era la studentessa Ginger Alden che faceva sesso con lui in quel momento, non lo sapremo mai perché sono cose che vengono sistemate per via extragiudiziale a suon di gran mazzette di dollari. Quel che è certo è che anche in quel caso la comunicazione orwelliana e la tecnologia della defibrillazione ce l’hanno fatta perché tutt’oggi, lo sappiamo tutti, “Elvis è vivo!”.